Per quasi tutte le specie di formiche non c’è niente di più apocalittico della morte della regina. Una colonia privata della sovrana, unica femmina fertile e fonte di uova, si disfa e muore in fretta, spazzando via un’intera società. Non è la comandante che affonda con la nave, ma il contrario.

Le formiche saltatrici indiane (Harpegnathos saltator), invece, non si adeguano a questa tragica dittatura. Anzi, hanno imparato a rinviare a oltranza la fine delle loro colonie. Poche ore dopo la morte della regina, le operaie cominciano a contendersi il trono, duellando con le antenne e mordendosi la testa, in tornei che possono durare più di un mese, fino al trionfo di una decina di esemplari. Mentre le formiche sconfitte battono in ritirata e tornano al lavoro, le vincitrici entrano a far parte di un nuovo ceto di pseudoreali, le cosiddette gamergate. All’era della regina subentra quindi la loro: la monarchia cede il posto all’oligarchia, che si ricostituisce generazione dopo generazione. “In teoria le colonie possono essere immortali”, spiega Clint Penick, entomologo della Kennesaw state university in Georgia, negli Stati Uniti. E finora, nel laboratorio in cui le ha studiate, è andata proprio così.

angelo monne

Camere sotterranee

Le conseguenze di queste “minibattaglie” spaziano dall’ambito sociopolitico a quello molecolare. Una volta conquistato il titolo di gamergate, una femmina si assume la quasi esclusiva responsabilità riproduttiva della colonia, perché è tra le pochissime sorelle in grado di fecondare le uova con gli spermatozoi dei fratelli, unici maschi a disposizione. La transizione altera il comportamento e la fisiologia delle operaie per renderle “macchine sfornauova” docili e materne, dice Penick. Le gamergate non lasciano più il formicaio, perdono sia la robusta mandibola con cui si procacciano il cibo sia la voglia di cacciare, e si chiudono nelle camere sotterranee dove producono uova e mangiano le prede paralizzate servite loro dalle operaie. In genere, quando sono disturbate, queste formiche saltano addosso agli aggressori (da qui il nome), ma le gamergate arretrano e si nascondono. Per soddisfare le nuove priorità, subiscono anche una metamorfosi fisica. Invece di sei o sette mesi vivono circa tre anni. Scompaiono le ghiandole velenigene e si gonfiano le ovaie, che arrivano quasi al quintuplo delle dimensioni originarie, facendole sembrare sempre incinte.

Il cambiamento più incredibile riguarda il cervello, il cui volume si riduce fino al 25 per cento. Il rimpicciolimento, però, non è uniforme: sono eliminate in maniera selettiva le parti deputate a caccia, foraggiamento, senso dell’orientamento e all’equivalente del nostro pensiero critico, in modo da dirottare risorse preziose alle ovaie. Il cervello delle formiche saltatrici è già piuttosto piccolo, pari a circa un decimo di millimetro cubo. Ma il tessuto cerebrale “assorbe molta energia”, dice Floria Mora-Kepfer Uy, entomologa dell’università di Rochester, e dato che in ballo c’è il futuro della colonia ogni caloria è preziosa: “In pratica si verifica uno scambio tra capacità cognitive e riproduttive”.

Considerando la triplice minaccia di incesto, duello con le sorelle e lobotomia volontaria, a noi umani la trasformazione può sembrare poco invitante. Ma per altri versi diventare gamergate non è così male. Queste formiche sono le vip della colonia e incedono tra i sudditi con passo lento e misurato, mentre le operaie si affannano per lasciarle passare.

Inoltre, chi non gradisse le nuove responsabilità avrebbe, almeno in teoria, la possibilità di sottrarsi. In uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, Penick e i suoi colleghi scrivono che la trasformazione è reversibile, comprese le alterazioni del tessuto cerebrale. Quando i ricercatori hanno reintrodotto le gamergate nella colonia, dopo averle isolate privandole dei segnali sociali necessari a conservare la superfertilità, sono tornate a essere operaie. Le ovaie si sono rimpicciolite, le ghiandole velenigene sono ricomparse e il cervello si è ingrandito. Le formiche hanno riacquistato aggressività e hanno ricominciato a saltare. Sterilizzate e di nuovo dotate d’intelletto, si sono confuse nella massa. ◆ sdf

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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati