Il complesso della scuola islamica Al Khoziny nella città di Sidoarjo, nella provincia di East Java, sembrava tranquillo. Nei dintorni si aggiravano degli studenti che sembrava lo stessero sorvegliando per tenere lontani gli sguardi indesiderati. Appena una settimana prima quel posto era stato teatro di una tragedia devastante. I soccorritori avevano lottato contro il tempo per salvare decine di studenti rimasti intrappolati sotto le macerie di un edificio di quattro piani crollato il 29 settembre, mentre stavano recitando le preghiere del pomeriggio. Molti sono sopravvissuti, ma 67 ragazzi fra i 13 e i vent’anni sono morti.
“Bisogna avere pazienza. Speriamo che Dio ci ripaghi (delle nostre perdite) con qualcosa di meglio”, ha detto il direttore della scuola Abdus Salam Mujib nell’unica dichiarazione pubblica rilasciata dopo il crollo.
Nella struttura crollata, costruita in mezzo a edifici più vecchi all’interno di un complesso scolastico già particolarmente malandato, stavano per essere completati dei lavori avviati nove mesi prima. L’incidente ha provocato lo sdegno dell’opinione pubblica quando è emerso che gli studenti, provenienti in larga misura da famiglie a basso reddito, erano stati coinvolti nei lavori senza supervisione, e che la scuola non aveva alcun permesso edilizio. Il ministero dei lavori pubblici ha dichiarato che solo 51 delle 42mila scuole islamiche residenziali nel paese dispongono di regolari permessi di costruzione.
Secondo il ministero degli affari religiosi, che sovrintende questi istituti, sono circa undici milioni gli studenti che frequentano queste scuole, note come pesantren. Ci sono molti dubbi sul fatto che qualcuno possa essere incriminato per la tragedia, tenuto conto dell’enorme influenza che i direttori di queste scuole esercitano non solo sulle comunità locali, ma anche sulla politica nazionale. I genitori di alcune vittime hanno detto ai mezzi d’informazione locali di non voler denunciare la scuola, sostenendo che la tragedia era “destino”. La maggior parte dei residenti contattati non ha voluto commentare. L’unica persona che ha accettato di parlare, Wulan, ha confermato che gli studenti avevano partecipato ai lavori di costruzione senza alcuna supervisione professionale. L’agenzia locale dei lavori pubblici, responsabile del rilascio dei permessi edilizi, non ha risposto alle richieste di commento.
La vicesindaca di Sidoarjo, Mimik Idayana, dice che in città ci sono 179 pesantren, molte delle quali costruite senza permessi, e che queste scuole non hanno le risorse né le competenze tecniche necessarie per orientarsi nella burocrazia. Idayana non spiega perché l’obbligo di ottenere i permessi edilizi non sia stato applicato in passato, ma afferma che l’amministrazione collaborerà con la Nahdlatul ulama (Nu), la più grande organizzazione musulmana indonesiana, per garantire il rispetto delle norme e avviare un dialogo con le pesantren.
La provincia di East Java è un roccaforte della Nu e molte scuole della regione sono affiliate a questa organizzazione centenaria. L’enorme influenza della Nu sulla politica nazionale ha alimentato dubbi sulla volontà d’indagare sull’incidente e, più in generale, di imporre il rispetto rigoroso delle norme edilizie nelle pesantren. Il sostegno della Nu si è infatti rivelato decisivo nelle ultime tre elezioni presidenziali, compresa quella che ha portato all’elezione dell’attuale presidente Prabowo Subianto. “Queste scuole sono spesso corteggiate durante le campagne elettorali, e dunque i funzionari sono riluttanti a far applicare le normative”, osserva Ahalla Tsauro, studioso indonesiano dell’Université Laval in Canada ed ex alunno di una pesantren. “Il rispetto e l’obbedienza sono profondamente radicati nella loro cultura. Ma quando muoiono delle persone qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità”, ha aggiunto.
Il presidente Subianto ha nominato Muhaimin Iskandar, ministro coordinatore per lo sviluppo umano e presidente del Partito del risveglio nazionale (affiliato alla Na), a capo di una nuova squadra incaricata di valutare la conformità delle pesantren alle norme edilizie. La viceministra dei lavori pubblici Diana Kusumastuti ha annunciato verifiche a campione nelle pesantren delle cinque province dove sono maggiormente presenti, tra cui East Java, West Java e Aceh. La polizia di East Java afferma di aver avviato un’indagine sul crollo della scuola Al Khoziny e di aver già convocato 14 testimoni.
Tradizione rischiosa
Nel vicino villaggio di Kedungcangkring, In’amul Hasan, direttore di un’altra pesantren, spiega che è tradizione in molte scuole islamiche residenziali coinvolgere gli studenti in lavori di pulizia, manutenzione e costruzione all’interno dell’istituto. Questa tradizione, detta ro’an, fa parte della formazione per lo sviluppo delle competenze degli studenti. In teoria la ro’an dovrebbe avvenire sotto la supervisione di professionisti qualificati, ma spesso non è così. “Abbiamo bisogno del sostegno dal governo, soprattutto per la progettazione tecnica”, dice Hasan.
In un editoriale il Jakarta Post ha contestato i doppi standard del governo sull’applicazione delle norme edilizie per i luoghi di culto, osservando che per le minoranze religiose i requisiti sono “sempre più complessi e restrittivi”. “Al contrario, la costruzione di moschee e musholla (sale di preghiera musulmane) procede spesso a velocità vertiginosa, talvolta con poco o nessun controllo”, si legge nell’editoriale. “Invece di garantire un’istruzione sicura per tutti, stiamo lasciando che i nostri bambini diventino vittime di un sistema che privilegia la rapidità rispetto alla sicurezza”. ◆ gim
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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati