Gli eventi meteorologici estremi (calore estivo, nubifragi, nevicate, siccità) che negli ultimi tempi si ripetono sempre più frequentemente mostrano che l’Italia, come e più di altri paesi mediterranei, si trova in prima linea di fronte al cambiamento climatico. Eppure, anche per effetto di una separazione tra scienze fisiche e umane, gli studi di storia del clima non sono sviluppati come altrove e soprattutto finora mancava una sintesi che mettesse insieme i dati e le conoscenze disponibili. È dunque particolarmente benvenuto questo libro scritto da Luca Mercalli, climatologo e divulgatore, che raccoglie i frutti di ricerche antiche e recenti, dando largo spazio alle fonti i cui estratti – spiegati e messi in contesto – scandiscono la narrazione. Dopo un’introduzione metodologica, sei capitoli articolati in brevi paragrafi raccontano il clima italiano dalla grande glaciazione dell’epoca dell’uomo di Cro-Magnon, quando la Sicilia era connessa alla Calabria e il Po proseguiva sulla pianura oggi occupata dall’Adriatico, fino alle enormi nevicate di fine ottocento, che accompagnarono la nascita dei servizi meteorologici. Gli ultimi due capitoli sono dedicati al novecento, il cui clima “comincia sano, termina malato”, e agli spettacolari mutamenti degli ultimi venticinque anni che annunciano scenari sconosciuti e impongono di riflettere sui modi per anticiparli. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati