Una mia cara amica, mamma di una bambina di 8 anni, mi manda in continuazione foto di sua figlia su WhatsApp. Ogni attimo è buono per mostrarmi che sono a cena, che fa i compiti, è al museo, al mare, ovunque. Inizialmente l’ho tollerato, ma ora comincio a provare fastidio e non so come dirle di smettere senza offenderla o danneggiare la nostra amicizia.–Arianna
Alcuni genitori sembrano confondere i loro contatti con le applicazioni di backup delle foto: quando uno scatto è particolarmente riuscito… zac! Lo inoltrano agli amici che hanno eletto ad archivi digitali. È un’abitudine che comincia nei primi giorni dopo il parto, quando la meraviglia di quella nuova, minuscola creatura è talmente grande da farti pensare, spesso giustamente, che sia condivisa da tutte le persone che hai intorno. Se però questo giochino prosegue per otto anni si sfiora l’effetto reality show, e ti ritrovi a guardare da dietro uno schermo la vita quotidiana di un’ignara bambina di otto anni. Ci sono alcune funzioni di WhatsApp che potrebbero aiutarti: se archivi la chat con la tua amica, i suoi messaggi finiranno direttamente nella sezione archiviati e li vedrai solo quando deciderai di aprirli. Oppure puoi disattivare il download automatico delle foto che ricevi, e mettere dei cuoricini su foto sfocate che neanche vedi. Altrimenti gliene parli: in modo affettuoso ma molto chiaro le dici che, dopo otto anni, non hai più bisogno di vedere tutte le foto di sua figlia e che preferisci seguire la crescita dal vivo.
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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati