Sapendo che lei ha molti contatti con esperti e ha viaggiato parecchio, vorrei porle una domanda: come si fa ad accettare due figli omosessuali? La società come guarda una famiglia che ha due figli gay? La trovo una situazione complicata e faccio fatica a trovare risposte.–Lettera firmata
Più che i contatti con esperti e i viaggi, il motivo per cui forse posso darle una risposta sensata è che io ho un fratello gay come me. All’inizio questo ha reso più complicato sia il nostro coming out sia la reazione dei nostri genitori. Negli anni novanta la tipica domanda che si faceva una madre con un figlio omosessuale era: “Dove ho sbagliato?”. E nel caso di due figli gay questo senso di colpa si moltiplicava.
Questo però succedeva tanti anni fa. Oggi quasi nessuno considera più l’omosessualità una malattia, ci sono leggi in Italia che riconoscono le coppie dello stesso sesso, quindi non va trattata come una sventura. Se lei avesse due figli con i capelli rossi o molto timidi, oppure due figlie femmine, insomma con qualunque altra caratteristica neutra, non si chiederebbe come affrontarla. Sarebbe così e basta.
Con l’omosessualità dovrebbe essere la stessa cosa e i problemi che ancora comporta sono di natura sociale e politica, cioè riguardano l’ignoranza degli altri. Se lei aiuterà i suoi figli a capire che non c’è nulla di sbagliato in loro, saranno ancora più in grado di vivere una vita piena di possibilità e senza condizionamenti. Tra l’altro io e mio fratello siamo due persone opposte sotto tutti i punti di vista e il fatto che siamo entrambi gay è un dettaglio che non nota più nessuno.
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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati