Donald Trump non ha alcuna formazione medica. Questo però non gli impedisce d’infliggerci le sue sconsiderate opinioni sanitarie. Ricordiamo ancora quando nel 2020 rifletteva sulla possibilità che iniettarsi del disinfettante potesse contribuire a contrastare il covid, costringendo così i produttori di marche di disinfettanti come Dettol e Lysol a pubblicare una dichiarazione urgente in cui si chiariva come questa fosse davvero una pessima idea. Adesso il presidente, che in passato si è impegnato a essere un protettore delle donne “che a loro piaccia o no”, ha rivolto la sua attenzione alle cure prenatali. “Prendere il Tylenol, non va bene”, ha dichiarato il 22 settembre, con l’eloquenza che è il suo marchio di fabbrica. Accanto a lui c’era il ministro della sanità Robert F. Kennedy Jr., cioè il tizio che quest’anno ha detto al congresso che “la gente non dovrebbe seguire i miei consigli medici”.
Trump è andato avanti, mettendo in relazione l’autismo all’esposizione prenatale al paracetamolo, il principio attivo del Tylenol. Se state male quando siete incinte, ha sentenziato, dovreste “lottare con tutte le vostre forze” per non prenderlo come antidolorifico. Questo significa che le donne dovrebbero soffrire: l’ibuprofene, per esempio, di solito non si raccomanda dopo la ventesima settimana di gravidanza. “Se non riuscite a stringere i denti, se non ce la fate proprio, ecco cosa dovete fare”, ha proseguito il presidente. “Prendete un Tylenol, ma fatelo solo ogni tanto. Può essere una cosa molto pericolosa per la salute della donna, in altre parole, dovreste prenderlo per una febbre che è molto pericolosa, e sarebbe meglio che avvenisse dietro parere del medico, perché secondo me non dovreste prenderlo per tutta la durata della gravidanza”.
Il presidente statunitense ha messo in relazione l’autismo all’esposizione prenatale al paracetamolo, invitando le donne incinte a non assumerlo
Come tutto quello che dice Trump, queste parole non hanno senso. La Casa Bianca sta portando avanti delle linee guida irresponsabili. Non ci sono prove scientifiche di una relazione causale tra il paracetamolo e l’autismo e molti esperti sono rimasti basiti di fronte alle dichiarazioni di Trump. Perfino quel vuoto morale che risponde al nome di J. D. Vance ha esitato a ripetere i consigli di Trump, invitando le donne a rivolgersi al loro medico. E mentre il presidente ha detto che “non ci sono effetti collaterali” nell’evitare il Tylenol, in realtà una febbre non curata in gravidanza può provocare dei problemi al bambino.
Il consiglio di “stringere i denti” è anche profondamente misogino e ci ricorda quanto il dolore delle donne sia spesso ignorato. Diversi studi dimostrano che la maggioranza dei medici prende più seriamente il dolore degli uomini. Una ricerca pubblicata nel 2022 sul Journal of the American Heart Association ha rilevato come le donne che arrivano in pronto soccorso con un dolore al petto aspettano il 29 per cento di tempo in più degli uomini prima di essere visitate.
Questa paura del Tylenol, inoltre, è un altro esempio di colpevolizzazione delle mamme. Le donne si vergognano di non restare incinte o di aspettare “troppo” prima di farcela. Si vergognano (e sempre più spesso sono criminalizzate) se la loro gravidanza s’interrompe. Si vergognano di tutto, dalle dimensioni del pancione a quello che mangiano durante la gravidanza. Ricevono critiche perché fanno attività fisica durante la gravidanza, o perché non ne fanno abbastanza. E se danno alla luce un bambino che non è neurotipico si sentono spesso dire che probabilmente è a causa di qualcosa che hanno fatto. Insomma, è colpa loro.
Durante la gravidanza le donne sono spesso trattate come proprietà pubblica, mentre i padri non subiscono lo stesso trattamento. Circa il 15 per cento delle coppie statunitensi ha problemi a concepire e, per dirne una, in più del 50 per cento dei casi c’è un problema d’infertilità maschile. Eppure sono le donne a essere colpevolizzate.
Le ricerche hanno trovato un legame anche tra la paternità in età avanzata e l’autismo. Ma la società per caso colpevolizza di continuo gli uomini se hanno figli in età avanzata? Ovviamente no. Quando Trump a 59 anni è diventato padre di Barron, si è vantato con la stampa della sua virilità: “Mi mantengo giovane, no? Produco bambini, mi mantengo giovane”.
Sicuramente le ragioni dietro questa ossessione dell’amministrazione Trump per il Tylenol sono diverse, non ultima la necessità di distrarre la gente dallo scandalo dei documenti secretati di Jeffrey Epstein. Alla base però non c’è di certo una preoccupazione per la salute delle donne. Anzi: è un ennesimo modo per controllarle, per ridurci alla condizione di uteri che deambulano anziché vederci come esseri umani multidimensionali. Questa guerra contro il Tylenol è anche una guerra contro le donne. Magari ci fosse una pillola da prendere per poter affrontare questa malattia provocata dal movimento Maga. Per come stanno le cose, non ci resta che stringere i denti. ◆ gim
Questo articolo è uscito sul quotidiano britannico The Guardian.
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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 46. Compra questo numero | Abbonati