Questo vulcano nella penisola della Kamčatka si è risvegliato ad agosto dopo uno dei terremoti più forti mai registrati. 14 Novembre 2025 (Earthobservatory/Nasa)

◆ Il 3 agosto 2025 il vulcano Krašeninnikov, nella penisola russa della Kamčatka, si è risvegliato dopo più di quattrocento anni di inattività. Questa immagine, realizzata il 14 novembre dal satellite Landsat 9, mostra che l’eruzione è ancora in corso. Un pennacchio si innalza da uno dei crateri del Krašeninnikov e si allunga verso nordovest. I gas e le ceneri emesse hanno raggiunto un’altezza di molti chilometri, spingendo le autorità a dichiarare un’allerta arancione per l’aviazione. Un flusso di lava recente in direzione nordest contrasta con le pendici innevate.

Il Krašeninnikov è composto da due stratovulcani sovrapposti, con una caldera di dieci chilometri di diametro che si è formata circa trentamila anni fa.

L’eruzione attuale è cominciata cinque giorni dopo un terremoto di magnitudo 8,8, uno dei più forti mai registrati, il cui epicentro è stato individuato 240 chilometri a sud del vulcano. Gli scienziati ritengono che in alcuni casi i terremoti più intensi possano innescare l’attività dei vulcani vicini, a patto che sia presente una quantità sufficiente di magma ad alta pressione.

Negli ultimi mesi anche altri vulcani della Kamčatka sono entrati in attività, tra cui il vicino Kronotskij, che il 4 ottobre ha eruttato per la prima volta da 102 anni, producendo un pennacchio che ha raggiunto i novemila metri sul livello del mare.

Le grandi colate di lava emesse dal Kronotskij nel pleistocene e all’inizio dell’olocene hanno ostruito il corso di un fiume e creato il lago omonimo, il più grande della penisola.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati