Julianna Avdeeva, vincitrice del concorso Chopin di Varsavia nel 2010, ha un approccio ai Preludi e fughe di Šostakovič dal notevole calore espressivo. Ripetto all’interpretazione storica di Tatjana Nikolajeva (la cui asciutta registrazione del 1987 è la mia preferita tra le sue quattro), Avdeeva è più limpida e tende a preferire la consonanza all’eccentricità satirica: provate la Fuga in la minore. Ci sono momenti in cui potrebbe sembrare troppo morbida, ma è sempre tenacemente coerente, non senza momenti di concisa asprezza. Mantiene un controllo formidabile e non forza mai il tono, mentre i suoi tempi – che non sono lontani da quelli di Aleksandr Melnikov (Harmonia mundi) – evitano gli estremi incendiari. È brava tanto nei momenti di gioia canora quanto in quelli più gravi. I due dischi di Adveeva si concludono con un preludio in do diesis minore scoperto nell’archivio del compositore: era destinato a questa raccolta ma poi fu messo da parte. È stato completato da Krzysztof Meyer, che gli ha composto una fuga in stile davvero mimetico. Opportunamente, la registrazione è stata effettuata a Lipsia, dove nel 1950 Šostakovič aveva ascoltato Tatjana Nikolajeva, che lo ispirò per scrivere questo lavoro. L’approccio di Julianna Avdeeva è molto diverso dal suo, ma altrettanto avvincente. La registrazione è esemplare.
Jonathan Woolf, International Piano
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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati