Circa 55 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di demenza, e si prevede che saranno 78 milioni entro il 2030. L’alzheimer è la forma più comune. Nonostante anni di ricerca, le cause non sono ancora state identificate, ma si sa che le proteine mal ripiegate associate alla malattia possono accumularsi nel cervello già intorno ai 40 anni. Le varianti del gene dell’apolipoproteina E (apoE), identificabili con un test del sangue, influenzano lo sviluppo della malattia: chi possiede la variante apoE4 ha un rischio fino a quattro volte maggiore rispetto alla media. Tuttavia l’alzheimer non è solo questione di geni: anche chi eredita fattori di rischio può ridurre le probabilità di sviluppare la malattia attraverso lo stile di vita. Uno studio ha dimostrato che l’alimentazione, l’attività fisica e le relazioni sociali possono rallentare significativamente il declino cognitivo. In attesa di terapie più efficaci, mantenere il cervello in salute attraverso le scelte quotidiane resta la strategia più promettente. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati