“Il 15 giugno i sostenitori dell’ex presidente boliviano Evo Morales, al potere dal 2006 al 2019, hanno annunciato la sospensione temporanea dei blocchi stradali cominciati all’inizio del mese per chiedere la partecipazione del leader socialista alle elezioni presidenziali del 17 agosto”, scrive l’Afp. I manifestanti hanno proclamato una pausa umanitaria per il tempo necessario a indagare in modo trasparente sulla condotta delle forze di sicurezza, che ha causato almeno sei vittime, fra cui tre agenti, e trecento feriti. Dallo scorso ottobre Morales è rifugiato nella regione del Chapare, dove centinaia di coltivatori di coca sorvegliano il suo nascondiglio per evitare che la polizia o i militari lo arrestino. È stato accusato di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne quando era presidente del paese.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1619 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati