In un’intervista al settimanale marocchino Tel Quel, l’economista Jacques Attali presenta ai marocchini la posizione europea nella nuova guerra commerciale mondiale: “Non vi lasceremo essere il cavallo di Troia dell’industria cinese per l’Europa”. Il 13 marzo 2025 la Commissione europea ha infatti imposto dazi compensativi definitivi (31 per cento) sulle importazioni di cerchi in alluminio per automobili prodotti in Marocco. In meno di quindici anni il paese nordafricano è diventato il primo produttore di automobili in Africa. E sfruttando il porto di Tanger Med, a meno di un’ora dalla Spagna e a cinque giorni dalle coste statunitensi, potrebbe diventare uno snodo per la produzione di veicoli elettrici. Tutto questo, spiega Tel Quel, “nasconde in realtà una posizione profondamente asimmetrica, in cui il diritto allo sviluppo è tollerato solo se non disturba gli equilibri stabiliti da Bruxelles”. Dietro queste misure si cela una volontà evidente di frenare la cooperazione tra Rabat e Pechino, anche a costo di mettere a rischio interi settori dell’economia marocchina. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1611 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati