In un passato oscuro e lontano i candidati a un posto di lavoro avevano interessi o hobby. Leggere un libro era un modo perfettamente accettabile di trascorrere il tempo libero. Oggi non è più così. Probabilmente in un colloquio vi chiederanno se avete un “progetto personale legato a una passione”, e più la vostra risposta suonerà estenuante, meglio sarà. Per esempio, dare una mano a costruire attraversamenti autostradali per le specie a rischio. Se proprio deve essere la lettura, che sia almeno in lingua originale.
La passione sta diventando una delle basi per il successo sul posto di lavoro. Uno studio di Jon Jachimowicz e Hannah Weisman, della Harvard business school, ha analizzato duecento milioni di annunci di lavoro negli Stati Uniti, osservando che è aumentato il numero di quelli che fanno esplicito riferimento a una passione: nel 2017 erano il 2 per cento, nel 2019 il 16 per cento. I siti di annunci di lavoro offrono consigli utili su come dare l’impressione di essere molto appassionati. Ecco un suggerimento su come parlare di torte con potenziali datori di lavoro: “Adoro il processo che mi porta a trovare nuove ricette e sperimentarle. Da tre anni metto per iscritto le mie esperienze in cucina. Ho una passione per i dettagli e amo gli aspetti scientifici della cottura al forno. Sono però anche una persona molto socievole e per me preparare torte è anche un’opportunità di trascorrere del tempo con amici e familiari”. Non limitatevi a dire: “Mi piacciono molto le torte”.
Una volta entrati in un’azienda, la passione per il lavoro a quanto pare è anche un ottimo modo per farsi strada. Un altro saggio scritto da Jachimowicz, con Ke Wang della Harvard Kennedy school ed Erica Bailey della Columbia business school, ha rilevato che i dipendenti considerati più appassionati ricevono maggiore considerazione, più promozioni e più opportunità di formazione. Da un altro studio è emerso che i lavoratori che piangono sul posto di lavoro sono tenuti in maggiore considerazione se attribuiscono queste emozioni al fatto di tenere troppo a quello che fanno.
La moda della passione sembra avere un suo perché. Per un dipendente è sicuramente meglio essere entusiasta. In genere le persone preferiscono fare qualcosa che gli piace, e le aziende vogliono una manodopera impegnata e motivata. La passione però può anche distorcere il giudizio. L’insidia più evidente sta nel rischio di premiare l’impegno invece della competenza. Il panettiere che prende appunti ed è fissato con i dettagli potrebbe sfornare i profiteroles più disgustosi del mondo. Il dipendente che si offre volontario per qualsiasi cosa potrebbe non essere poi così bravo nel suo lavoro. Dal saggio di Jachimowicz, Wang e Bailey emerge che la passione può ingannare i dirigenti: anche quando i risultati dei dipendenti più appassionati sono in calo, questi hanno comunque maggiori probabilità di essere promossi rispetto ai colleghi più taciturni.
Saltellare, strillare e sudare
Ma ci sono rischi anche per i dipendenti. Un’insidia emerge sulle altre. I modi per comunicare la passione non sono infiniti. Spalancare gli occhi e annuire senza ritegno è troppo strano. Saltellare, strillare e sudare è ancora peggio. Lavorare sempre di più, invece, è un modo abbastanza semplice di dimostrare il proprio impegno. Alcuni datori di lavoro si sentono giustificati a sfruttare questa situazione. Da un sondaggio condotto da ricercatori della Duke university, della University of Oregon e della Oklahoma state university emerge che si sentono legittimati a chiedere a un dipendente appassionato di lavorare senza essere retribuito o nel tempo riservato alla famiglia. Sono inoltre più sereni all’idea di affidargli incarichi non legati al suo ruolo. A quanto pare le persone sono convinte che se ami il tuo lavoro, non ti dispiacerà pulire i bagni dell’ufficio.
Avere passione per il proprio lavoro è una cosa fantastica. Ma se ti svegli alle quattro del mattino per una riunione con i colleghi in Asia, se lavori durante le vacanze o se il tuo capo ti ha appena messo in mano uno straccio e una bottiglia di candeggina, allora significa che sei intrappolato in qualcosa di poco sano. ◆ gim
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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati