Una persona paralizzata dal collo in giù è riuscita a scrivere su uno schermo grazie a un dispositivo impiantato nel cervello. Pensava ai movimenti da fare e il dispositivo traduceva i segnali dei neuroni in lettere. Rispetto ad altri strumenti simili, questo permette una maggiore velocità di esecuzione, fino a 90 caratteri al minuto (circa il doppio di un sistema basato sui movimenti degli occhi). Una persona dell’età del volontario dello studio che scrive su uno smartphone in genere arriva a 115 caratteri al minuto. Il dispositivo ha un’accuratezza del 94 per cento. La ricerca si è svolta in più fasi. Dopo l’impianto degli elettrodi nel cervello, è stato chiesto al volontario d’immaginare di scrivere una singola lettera. Il sistema ha rilevato quali neuroni si attivavano e con un algoritmo ha associato l’attività nervosa a ogni lettera. In seguito l’algoritmo ha interpretato i segnali nervosi relativi a un’intera parola. Infine, i segnali sono stati tradotti in lettere sullo schermo. Il dispositivo dovrà essere perfezionato per poter essere usato fuori dal laboratorio. Lo studio è basato sull’alfabeto latino. Altri alfabeti potrebbero risultare più complessi da codificare. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati