Un gruppo internazionale di ricerca ha fatto crescere per la prima volta delle cellule umane all’interno di embrioni di scimmia. Gli embrioni sono stati manipolati allo stadio di blastocisti, appena sei giorni dopo la fecondazione. I ricercatori hanno usato 132 embrioni di macaco, ai quali hanno aggiunto le cellule staminali umane, che hanno contribuito alla formazione delle strutture embrionali. Al diciannovesimo giorno erano sopravvissuti tre embrioni, chiamati “chimere” per la composizione cellulare mista. L’eperimento ha permesso di studiare alcuni aspetti dello sviluppo embrionale, dell’evoluzione, della comunicazione tra cellule e dell’attivazione dei geni. In futuro ricerche di questo tipo potrebbero avere applicazioni pratiche, per esempio nella produzione di organi animali da trapiantare nelle persone. Ma per fare questo sarebbe meglio usare specie più distanti delle scimmie, come i maiali. La ricerca ha rispettato le linee guida del Salk institute for biological studies, in California. La produzione di chimere può infatti sollevare problemi etici, soprattutto quando s’impiegano primati non umani. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati