Un tribunale egiziano il 17 marzo ha condannato a diciotto mesi di carcere una nota attivista per i diritti umani per diffusione di notizie false e oltraggio a un ufficiale. Sanaa Seif, 27 anni, era stata arrestata nel giugno dello scorso anno ed è in custodia preventiva da allora.

La sorella Mona Seif, anche lei un’attivista, ha specificato su Twitter che quando la sentenza è stata pronunciata Sanaa non era presente in tribunale. Vari gruppi internazionali per i diritti umani accusano le autorità egiziane di aver lanciato una vasta operazione di repressione del dissenso e di aver arrestato migliaia di persone, per lo più islamisti ma anche attivisti laici. Amnesty international ha definito la sentenza una “farsa”. Amna Guellali, vicedirettrice dell’ong per il Medio Oriente e Nordafrica ha scritto in una nota: “La sentenza è un altro colpo devastante alla libertà d’espressione in Egitto. Le autorità hanno dimostrato la loro accanita determinazione a punire qualunque voce critica nei confronti della vergognosa situazione dei diritti umani nel paese”.

Secondo quanto riferito dai familiari, Sanaa Seif è stata arrestata il 23 giugno mentre era in procura per denunciare un’aggressione subita il giorno prima insieme alla madre e alla sorella davanti al carcere di Tora. Le tre donne andavano ogni giorno al carcere nella speranza di ricevere una lettera da Alaa Abdel Fattah, fratello di Sanaa e Mona, arrestato nel settembre del 2019 dopo essere stato rilasciato nel marzo dello stesso anno. Aveva trascorso in carcere cinque anni per aver partecipato a una protesta pacifica.

Questione di famiglia

Il padre dei tre attivisti, Ahmed Seif al Islam, morto nel 2014, era un celebre avvocato per i diritti umani. La madre, Laila Soueif, è una matematica sostenitrice dell’indipendenza accademica. La zia è la nota scrittrice Ahdaf Soueif.

Sanaa Seif, che ha lavorato al documentario The square sulla rivolta del 2011, candidato agli Oscar nel 2013, era già stata condannata a sei mesi di carcere nel 2016, per oltraggio a un impiegato statale. E aveva scontato quindici mesi di una condanna a tre anni, prima di beneficiare di uno sconto di pena, per aver manifestato contro una legge che vieta le riunioni pubbliche. ◆ _ fdl_

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Questo articolo è uscito sul numero 1402 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati