L’aspetto e il funzionamento delle nostre città sono un riflesso delle priorità politiche. Nella Parigi di metà ottocento, il barone Haussmann cercò di convincere le autorità a stanziare fondi per costruire i suoi boulevard sostenendo che i viali ampi e aperti fossero un antidoto contro i disordini. In un’epoca in cui le insurrezioni erano comuni, quest’argomentazione bastò a convincere il governo.
Oggi un diverso tipo di rivoluzione dovrebbe essere in cima ai pensieri dei politici. Il 10 marzo è stato ritrovato il corpo di Sarah Everard, 33 anni, scomparsa a Londra una settimana prima mentre rientrava a casa a piedi. Come hanno sottolineato moltissime donne, nel Regno Unito gli spazi pubblici non sono pensati per garantire il loro benessere e la loro sicurezza. Nel 2019 Ellie Cosgrave, che insegna innovazione urbana allo University college di Londra, ha pronunciato un discorso intitolato “La città femminista”. Cosgrave spiegava che “le costanti minacce subite dalle giovani donne ci dicono che la città non è un posto in cui si sentono a loro agio”. La morte di Everard dovrebbe generare la volontà politica necessaria per cambiare le cose. Per riuscirci è fondamentale che gli uomini s’impegnino di più per affrontare quest’insicurezza. In un’intervista, Cosgrave ha invocato un movimento nazionale che spieghi ai “passanti attivi” come intervenire in caso di molestie.
Lei e altre attiviste chiedono che le donne siano coinvolte nei progetti per la costruzione d’infrastrutture che riguardano la vita quotidiana. Il cronico squilibrio di genere nel mondo degli urbanisti ha fatto sì che certi problemi non fossero notati e compresi. Metà della popolazione vive in uno stato di ansia immotivato perché non ha accesso a toilette pubbliche sicure e per sistemi di trasporto sovraffollati, che rendono le donne più vulnerabili alle aggressioni. Gli scarsi finanziamenti e il deterioramento degli spazi urbani trasformano alcuni posti, come i parchi, in territori da cui tenersi alla larga. Sottopassaggi e altri spazi nascosti, come i parcheggi isolati, creano situazioni di vulnerabilità. Sistemi di sorveglianza creati da una buona progettazione degli spazi delle città dovrebbero essere integrati in ogni architettura urbana, pianificazione stradale e opera paesaggistica. Tutte le decisioni dovrebbero prendere in considerazione la sicurezza e il benessere delle donne. Per questo servono più donne urbaniste e ingegnere. Quando la pandemia sarà finita e le restrizioni saranno cancellate, gli spazi pubblici britannici torneranno a vivere. E le donne dovranno avere molta più voce in capitolo nella loro configurazione. ◆ ff
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 17. Compra questo numero | Abbonati