◆ Negli ultimi vent’anni sono stati registrati 7.348 disastri naturali, che hanno causato 1,23 milioni di morti e coinvolto più di quattro miliardi di persone. Rispetto al ventennio precedente sono nettamente aumentati sia il numero dei disastri naturali sia quello delle persone coinvolte. Le vittime sono invece aumentate di poco grazie al miglioramento dei sistemi di allerta, prevenzione e reazione. Preoccupa, però, la maggiore frequenza dei disastri naturali legati al clima, come alluvioni, frane, tempeste, ondate di caldo, siccità e incendi. In particolare, le alluvioni sono passate da 1.389 nel periodo 1980-1999 a 3.254 in quello 2000-2019.
I dati sono contenuti nel rapporto Il costo umano delle catastrofi 2000-2019, presentato dalle Nazioni Unite e dal Centro di ricerca sull’epidemiologia delle catastrofi dell’università di Lovanio. Secondo il rapporto, è evidente come l’aumento della temperatura media globale faccia aumentare la frequenza degli eventi meteorologici estremi. La crisi climatica si aggiunge ad altri fattori di rischio, tra cui la povertà, l’inquinamento, la crescita demografica nelle aree a rischio, l’urbanizzazione senza controllo e la perdita di biodiversità. I dieci paesi più colpiti sono Cina, Stati Uniti, India, Filippine, Indonesia, Giappone, Vietnam, Messico, Bangladesh e Afghanistan. I disastri naturali che hanno causato più vittime sono i terremoti, mentre le alluvioni hanno coinvolto più persone. La situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni.
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Questo articolo è uscito sul numero 1380 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati