Abituarci
alle catastrofi

◆ Ho letto con interesse l’opinione di Slavoj Žižek su cosa dovremmo fare di fronte alle catastrofi e alle crisi come quella ambientale (Internazionale 1377). La  catastrofe è un processo in atto. Se siamo dentro, lottare può essere ineludibile, ma potrebbe accelerare dinamiche infauste. Dovremmo passare dall’io egoista-capitalista al noi cosmico nel giro di uno schiocco di dita. Sentirci cellule di un organismo invece della sua cancrena. In Avatar, James Cameron l’ha raccontato magistralmente.
Giovanni Di Leo

Il razzismo
in Italia

◆ Vorrei commentare l’ultimo articolo di Oiza Q. Obasuyi (internazionale.it). Ho pensato di dover rispondere perché mi sono, ahimè, ritrovato tra coloro che credono di essere antirazzisti, ma sono evidentemente razzisti “inconsapevoli”. Nelle posizioni espresse nell’articolo trovo che ci siano due problemi. Il primo riguarda la negazione delle differenze. Il secondo il non considerare le difficoltà dell’integrazione o considerarle in modo unilaterale, cioè solo dal punto di vista di chi è accolto. C’è smarrimento di fronte a ciò che è diverso. Molti si chiudono nelle loro paure, che finiscono per incancrenirsi. Altri provano ad aprirsi, a rompere il confine della comfort zone. Mi domando se dire a una persona non bianca “come parli bene l’italiano” sia razzismo. Che non sia invece un seppur goffo tentativo di apertura?_
Andrea Galbiati

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gripa

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Questo articolo è uscito sul numero 1378 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati