L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, agli arresti domiciliari da mesi, ha affermato il 23 novembre di aver cercato di manomettere il suo braccialetto elettronico in un momento di “paranoia”, smentendo un tentativo di fuga.

A settembre l’ex capo dello stato di estrema destra (2019-2022) era stato condannato a 27 anni di prigione per un tentativo di colpo di stato, il cui obiettivo era impedire il ritorno al potere dell’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che l’aveva sconfitto nelle elezioni dell’ottobre 2022.

Bolsonaro, 70 anni, era stato messo agli arresti domiciliari con sorveglianza elettronica già ad agosto nell’ambito di un’inchiesta su un tentativo di ostacolare il suo processo.

Il 22 novembre è stato posto in custodia cautelare in seguito al tentativo di manomettere il suo braccialetto elettronico.

Il 23 novembre, durante un’udienza a Brasília, Bolsonaro ha affermato di aver avuto “un momento di paranoia e allucinazioni” il 21 novembre a causa dei farmaci che assume e di aver quindi deciso di “usare una saldatrice per ferro per manomettere il braccialetto elettronico”, secondo il verbale della corte suprema, visionato dall’Afp.

Ha aggiunto di aver pensato che il braccialetto avesse all’interno un dispositivo di ascolto, assicurando di non aver avuto “alcuna intenzione di fuggire”.

L’ex presidente ha anche raccontato di aver trascorso gran parte del pomeriggio a cercare di aprire il braccialetto fino a quando, intorno alla mezzanotte, è tornato in sé.

Poco dopo la polizia aveva raggiunto la sua abitazione, che si trova in un quartiere residenziale di lusso di Brasília.

In un primo momento Bolsonaro aveva dichiarato di aver sbattuto la caviglia contro una scala.

A una poliziotta che, vedendo le tracce delle bruciature sul braccialetto, gli aveva chiesto se avesse usato un ferro da stiro, aveva risposto: “No, una saldatrice per ferro, per curiosità”.

Secondo il giudice Alexandre de Moraes, che ha posto Bolsonaro in custodia cautelare, l’ex presidente sperava di fuggire sfruttando un raduno di suoi sostenitori a Brasília.

Il figlio maggiore, il senatore Flávio Bolsonaro, aveva indetto una veglia di preghiera vicino alla casa dell’ex presidente.

“C’è il forte sospetto di un tentativo di fuga verso una delle ambasciate che si trovano vicino alla casa di Bolsonaro”, ha spiegato il giudice Moraes, sottolineando la vicinanza dell’ambasciata degli Stati Uniti.

Bolsonaro è uno stretto alleato del presidente statunitense Donald Trump. Denunciando una “caccia alle streghe” contro l’ex presidente, Trump aveva imposto al Brasile dei dazi punitivi dopo la condanna, prima di alleggerirli in seguito.

Il 22 ottobre Washington ha contestato la decisione di mettere Bolsonaro in custodia cautelare.

“Penso che Trump debba accettare il fatto che il Brasile è un paese sovrano”, ha dichiarato Lula a Johannesburg, in Sudafrica, dove si trovava per un vertice del G20 boicottato da Washington.