Il 4 novembre, a meno di una settimana dall’apertura della conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop30) a Belém, in Brasile, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) ha avvertito che il mondo sta andando verso un riscaldamento catastrofico di 2,5 gradi, ben al di là degli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Secondo le stime dell’Unep, se i governi attueranno integralmente i loro piani climatici il riscaldamento sarà di 2,3-2,5 gradi entro questo secolo.

L’accordo di Parigi prevedeva di limitare il riscaldamento ben al di sotto dei due gradi, e possibilmente entro gli 1,5 gradi, per evitare le conseguenze più gravi della crisi climatica. La soglia degli 1,5 gradi sarà quasi sicuramente superata già in questo decennio.

“La nostra missione è chiara, ma tutt’altro che facile: dobbiamo fare in modo che il superamento degli 1,5 gradi sia il più contenuto e breve possibile”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che in una recente intervista all’Afp aveva ammesso che “l’obiettivo degli 1,5 gradi è ormai irraggiungibile”.

In un videomessaggio Guterres ha invitato gli stati a “raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 per avere la speranza di riportare il riscaldamento al di sotto degli 1,5 gradi entro la fine del secolo”.

Secondo il rapporto dell’Unep, nel 2024 le emissioni globali di gas serra sono aumentate del 2,3 per cento, perché l’umanità continua a bruciare quantità sempre maggiori di petrolio, gas e carbone.

I principali responsabili dell’aumento, in termini assoluti, sono l’India, la Cina, la Russia e l’Indonesia. Le emissioni dell’Unione europea si sono ridotte, mentre quelle degli Stati Uniti sono tornate ad aumentare (+0,1 per cento).

Secondo il rapporto dell’Unep, oltre a ridurre le emissioni bisogna aumentare l’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera, con metodi naturali (foreste) o grazie a nuove tecnologie, che oggi sono ancora marginali.

“Purtroppo le ambizioni e le azioni dei governi non sono all’altezza della situazione”, ha dichiarato all’Afp Anne Olhoff, responsabile scientifica del rapporto.

“Abbiamo urgente bisogno di drastiche riduzioni delle emissioni di gas serra, nonostante un contesto geopolitico molto difficile”, ha affermato Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’Unep.