I piani climatici presentati dai governi permetteranno di ridurre le emissioni di gas serra “solo del 10 per cento entro il 2035”, secondo una stima delle Nazioni Unite pubblicata il 28 ottobre, che però è parziale a causa dei ritardi di circa cento stati nel rendere pubblici i loro impegni.
Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), le emissioni dovrebbero essere ridotte del 60 per cento entro il 2035, rispetto ai livelli del 2019, per avere buone possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale, l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi del 2015.
Ma dal rapporto di sintesi sugli impegni climatici degli stati per il 2035, pubblicato a pochi giorni dall’inizio a Belém, in Brasile, della conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop30, è emerso che il pianeta non è sulla strada giusta.
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La settimana scorsa il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres aveva anticipato le conclusioni del rapporto affermando che “l’obiettivo degli 1,5 gradi è ormai impossibile da raggiungere”.
Le Nazioni Unite hanno preso in considerazione i piani nazionali presentati entro il 30 settembre, che fissano obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030 e descrivono nel dettaglio i mezzi per raggiungerli.
Ma più di un centinaio di piani mancano all’appello, tra cui quelli dell’Unione europea e della Cina.
I 64 stati che hanno presentato tempestivamente i loro piani rappresentano meno di un terzo delle emissioni globali e “forniscono quindi un quadro piuttosto limitato”, ha riconosciuto Simon Stiell, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico.
Per avere un quadro più completo, le Nazioni Unite hanno quindi effettuato dei calcoli includendo gli impegni più generici assunti dalla Cina e dall’Unione europea, mentre quelli presi dal presidente statunitense Joe Biden sono stati vanificati dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi.
“Da questa valutazione più ampia, ma ancora incompleta, è emerso che le emissioni globali dovrebbero diminuire di circa il 10 per cento entro il 2035”, ha dichiarato Stiell.
“Purtroppo il dato è del tutto insufficiente”, ha aggiunto.
Secondo molti scienziati, la soglia degli 1,5 gradi sarà raggiunta già in questo decennio perché l’umanità continua a bruciare quantità sempre maggiori di petrolio, gas e carbone.
 
			 
            
                     
                     
                     
                     
	                 
	                 
	                 
            