Il 22 ottobre gli Stati Uniti hanno colpito per la seconda volta in due giorni una presunta imbarcazione di narcotrafficanti nell’oceano Pacifico, portando il totale dei morti a cinque, e hanno minacciato direttamente il presidente colombiano di sinistra Gustavo Petro.
Il presidente statunitense Donald Trump ha definito Petro un “signore della droga” e “il peggior presidente che la Colombia abbia mai avuto”. Il presidente colombiano ha reagito annunciando una causa per diffamazione presso i tribunali statunitensi.
Trump, che aveva già rivolto accuse simili al presidente venezuelano Nicolás Maduro, ha anche avvertito Petro di “fare molta attenzione”, mentre il segretario di stato statunitense Marco Rubio ha definito il leader colombiano “un pazzo”.
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Contemporaneamente gli Stati Uniti hanno colpito una seconda imbarcazione nell’oceano Pacifico, dopo un primo attacco avvenuto il 21 ottobre, come ha riferito il segretario alla difesa statunitense Pete Hegseth. I due attacchi avrebbero causato cinque morti in totale.
In precedenza attacchi simili in acque internazionali erano stati condotti solo nel mar dei Caraibi.
Una fonte militare colombiana ha dichiarato all’Afp che l’attacco del 21 ottobre è stato condotto “vicino” alle acque territoriali della Colombia, ma non all’interno.
In totale nelle ultime settimane gli Stati Uniti hanno realizzato nove attacchi di questo tipo, uccidendo almeno 37 persone.
La maggior parte delle imbarcazioni è stata colpita al largo del Venezuela.
Ad agosto Washington aveva schierato varie navi da guerra nel mar dei Caraibi e nell’oceano Pacifico nell’ambito di una “guerra contro il narcoterrorismo”.
“Proprio come Al Qaeda, i cartelli della droga stanno conducendo una guerra contro il nostro confine e i nostri cittadini. Per loro non ci sarà perdono, ma solo giustizia”, ha dichiarato Hegseth.
Secondo gli esperti, però, si tratta di esecuzioni extragiudiziali, e in quanto tali illegali, anche se condotte contro presunti trafficanti di droga.
Il 20 ottobre la Colombia aveva richiamato per consultazioni il suo ambasciatore negli Stati Uniti dopo che Trump aveva sospeso i finanziamenti al paese, accusato di non fare abbastanza contro il narcotraffico.