Il 21 ottobre la giustizia colombiana ha assolto in appello l’ex presidente Álvaro Urib, 73 anni, dall’accusa di aver esercitato pressioni su dei testimoni per nascondere i legami con gruppi paramilitari di estrema destra, nel primo processo contro un ex capo dello stato.
In primo grado, ad agosto, l’ex presidente (2002-2010) era stato condannato a trascorrere dodici anni agli arresti domiciliari per manipolazione di testimoni e frode processuale.
Ma dopo aver trascorso una ventina di giorni agli arresti domiciliari, era stato rimesso in libertà in attesa della conclusione del processo d’appello.
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Il giudice del tribunale di Bogotá ha annullato la condanna per i due capi d’accusa, invocando la mancanza di prove. Il giudice ha anche definito illegali le intercettazioni usate come prova e denunciato “errori di metodo” nel processo di primo grado.
L’udienza, alla quale Uribe ha partecipato in videoconferenza, si è conclusa dopo sei ore di lettura della sentenza.
Dalla sua residenza di Rionegro, a circa 30 chilometri da Medellín, l’ex presidente ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa in cui ringrazia Dio e i suoi avvocati.
“Posso solo confermare che ho sempre detto la verità”, ha aggiunto.
Il senatore di sinistra Iván Cepeda, autore della denuncia contro Uribe, ha annunciato che presenterà ricorso davanti alla corte suprema.
Nel 2012 Uribe aveva denunciato Cepeda, che l’aveva accusato di avere legami con i paramilitari.
Invece di perseguire Cepeda, la procura aveva cominciato a indagare su Uribe. In seguito l’aveva accusato di aver manipolato dei testimoni per screditare Cepeda.
In base alla testimonianza di un ex paramilitare condannato a una pena detentiva, negli anni novanta Uribe e il fratello avevano partecipato alla creazione di un gruppo paramilitare noto come Bloque metro, attivo nel dipartimento di Antioquia.
Il testimone aveva poi accusato Diego Cadena, uno degli avvocati di Uribe, di avergli fatto visita in prigione per chiedergli di modificare la sua testimonianza, offrendogli del denaro in cambio.
Secondo la difesa, Uribe si era invece limitato a contattare dei testimoni per indurli a dire la verità.
I gruppi paramilitari hanno fatto la loro comparsa in Colombia a partire dagli anni ottanta per contrastare le organizzazioni guerrigliere marxiste che erano attive già da vent’anni.
Uribe rimane ancora oggi una figura di spicco della destra colombiana, che nel 2022, per la prima volta nella storia del paese, ha ceduto il potere alla sinistra, dopo la vittoria di Gustavo Petro nelle elezioni presidenziali.
Il 21 ottobre Petro ha contestato l’assoluzione di Uribe, denunciando “un tentativo di nascondere la storia della Colombia, e in particolare i legami tra la destra e i gruppi paramilitari”.