L’8 ottobre la giustizia argentina ha condannato a dieci e a otto anni di prigione i due autori di un tentativo di omicidio a colpi di arma da fuoco dell’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner.
Fernando Sabag Montiel, 38 anni, che ha sempre sostenuto di aver agito da solo, spinto dall’odio per l’ex presidente peronista (centrosinistra), è stato condannato a dieci anni per tentato omicidio aggravato. La pena si aggiunge ai quattro anni di una precedente condanna per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
La coimputata e sua fidanzata al momento dei fatti Brenda Uliarte, 26 anni, è stata invece condannata a otto anni per “partecipazione attiva”. Secondo l’accusa, avrebbe “deciso, pianificato, discusso le alternative, motivato, sostenuto e accompagnato” l’aggressore sul luogo del delitto.
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Un terzo imputato, il loro amico Nicolás Gabriel Carrizo, che era stato scarcerato durante il processo dopo quasi tre anni di detenzione preventiva, ha visto confermato il suo proscioglimento.
L’accusa aveva chiesto quindici anni di prigione per Sabag Montiel e quattordici per Uliarte.
Il tentativo di omicidio, che si era verificato la sera del 1 settembre 2022, quando Fernández era vicepresidente, aveva scosso profondamente il paese.
Sabag Montiel si era mescolato a una piccola folla di sostenitori di Fernández e aveva premuto il grilletto a meno di un metro da lei.
L’arma era carica ma il colpo non era partito, e l’uomo era stato immediatamente immobilizzato e arrestato.
Fin dall’inizio del processo Sabag Montiel aveva motivato il suo gesto con l’odio verso Fernández, che aveva definito “una persona corrotta che danneggia la società argentina”.
Fernández, 72 anni, è stata al centro della politica argentina per vent’anni, prima come first lady (2003-2007), poi come presidente (2007-2015) e infine come vicepresidente (2019-2023). Sta attualmente scontando agli arresti domiciliari una condanna a una pena detentiva di sei anni e all’ineleggibilità a vita per frode.