Il 2 ottobre il parlamento argentino ha inflitto una battuta d’arresto al presidente ultraliberista Javier Milei e alla sua politica di austerità, aggirando due veti presidenziali per autorizzare dei finanziamenti all’università pubblica e a un ospedale pediatrico.
Le votazioni in parlamento arrivano in un momento difficile per Milei, con i mercati in subbuglio e il peso, la moneta nazionale, sotto pressione a poco più di tre settimane dalle elezioni legislative di metà mandato del 26 ottobre.
L’amministrazione Trump, alleata del presidente argentino, si è però detta pronta il 2 ottobre a intervenire in soccorso dell’economia argentina.
“È molto importante che le politiche economiche del presidente Milei abbiano successo”, ha dichiarato il segretario al tesoro statunitense Scott Bessent, assicurando che Washington “è pronta a fare la sua parte”.
Nei prossimi giorni incontrerà il suo collega argentino Luis Caputo per definire le “modalità del sostegno finanziario statunitense”.
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Il 2 ottobre il senato argentino, come aveva fatto in precedenza la camera dei deputati, ha aggirato i veti opposti da Milei a due testi in nome dell’equilibrio di bilancio, e ha approvato i relativi finanziamenti.
Il primo prevede l’aumento dei fondi per l’università pubblica, in modo da compensare almeno in parte l’inflazione, e il secondo per il più grande ospedale pediatrico del paese, il Garrahan di Buenos Aires.
All’esterno del parlamento un centinaio di manifestanti ha festeggiato l’approvazione dei finanziamenti.
All’inizio di settembre il parlamento aveva già aggirato il veto presidenziale su una legge che rivalutava le indennità per i disabili.
L’esecutivo aveva dovuto promulgare la legge, ma aveva fatto ricorso a una disposizione che gli permette di chiedere al parlamento di trovare i finanziamenti necessari prima che la misura sia applicata, uno stratagemma che ora potrebbe ripetere.
Il braccio di ferro dimostra comunque le difficoltà che deve affrontare Milei: il suo partito La libertad avanza (Lla), fortemente minoritario in parlamento, ha bisogno del sostegno di altri partiti, ma il suo stile aggressivo, in molti casi insultante, rende molto difficile ottenerlo.
Milei punta quindi ad aumentare la sua base parlamentare nelle elezioni del 26 ottobre, in cui saranno rinnovati metà della camera e un terzo del senato.