Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il 30 settembre il rafforzamento della missione multinazionale contro le bande criminali ad Haiti, in un nuovo tentativo di arginare l’ondata di violenze in corso nel paese.
“Si tratta di una svolta decisiva nella lotta che il mio paese sta conducendo in uno dei momenti più difficili della sua storia”, ha affermato l’ambasciatore haitiano alle Nazioni Unite Ericq Pierre.
L’adozione della risoluzione, messa a punto dagli Stati Uniti e da Panamá, “riaccende la speranza di sconfiggere le bande terroristiche che espandono le aree sotto il loro controllo, violentano, saccheggiano, uccidono e terrorizzano la popolazione haitiana”, ha dichiarato l’ambasciatore statunitense Mike Waltz.
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In un primo tentativo di mettere fine alle violenze delle bande criminali che controllano l’80 per cento della capitale Port-au-Prince, nel 2023 il Consiglio di sicurezza aveva approvato la creazione della Missione multinazionale di sicurezza (Mmas), condotta dal Kenya, per aiutare la polizia haitiana.
Ma sottodimensionata e sottofinanziata, potendo contare solo su un migliaio di poliziotti sui 2.500 previsti, la missione ha ottenuto finora risultati modesti.
“Ogni giorno vite innocenti vengono spezzate e tante persone sono costrette a lasciare le loro case”, aveva dichiarato la settimana scorsa il presidente del consiglio di transizione haitiano Laurent Saint-Cyr.
“Haiti è un paese in guerra, una Guernica contemporanea, una tragedia umana alle porte dell’America!”, aveva esclamato.
La risoluzione, approvata con dodici voti a favore e tre astensioni (Cina, Russia e Pakistan), prevede la trasformazione della Mmas in un nuova missione per una durata iniziale di un anno.
La nuova forza, che non sarà ufficialmente una missione di pace delle Nazioni Unite, potrà contare su 5.500 effettivi tra poliziotti e soldati, mentre la Mmas era composta solo da poliziotti.
Sarà anche istituito un “ufficio di supporto delle Nazioni Unite”, come aveva suggerito alcuni mesi fa il segretario generale dell’Onu António Guterres.
“Con l’aiuto delle Nazioni Unite, che forniranno supporto logistico a una forza più significativa sul terreno, sarà possibile ristabilire la pace in un paese soffocato dalle bande criminali”, aveva dichiarato poco prima della votazione l’ambasciatore panamense Eloy Alfaro de Alba.
Anche il presidente keniano William Ruto, il cui paese conduce la missione attuale, aveva chiesto un cambio di passo.
Haiti, il paese più povero delle Americhe, soffre da decenni di una cronica instabilità politica, ma da qualche anno deve fare i conti con un aumento delle violenze delle bande criminali, che commettono omicidi, stupri, saccheggi e rapimenti.
La situazione si è aggravata all’inizio del 2024, quando le bande hanno costretto alle dimissioni il primo ministro Ariel Henry. Da allora il paese, che non tiene elezioni dal 2016, è governato da un consiglio presidenziale di transizione.