Il 24 settembre le Nazioni Unite e l’Unione europea hanno condannato un attacco notturno con i droni, avvenuto al largo della Grecia, contro la Global sumud flotilla, diretta nella Striscia di Gaza con un carico di aiuti umanitari.
“Gli attacchi devono cessare e i responsabili devono essere chiamati a risponderne”, ha affermato l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, chiedendo “un’inchiesta indipendente”.
“Nessun attacco, con o senza droni, nessun sequestro o uso della forza è accettabile contro la Global sumud flotilla”, ha invece dichiarato una portavoce della Commissione europea.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Gli attivisti filopalestinesi della Global sumud flotilla sostengono di essere stati presi di mira nella notte tra il 23 e il 24 settembre, e hanno attribuito l’attacco a Israele. In particolare, hanno denunciato in un comunicato “attacchi esplosivi e incendiari che mettono in pericolo gli attivisti a bordo, il rilascio di sostanze chimiche, la neutralizzazione di dispositivi di comunicazione d’emergenza e danni materiali al fine di rendere le imbarcazioni inadatte alla navigazione”.
“La mia condanna per quanto accaduto questa notte è totale, e ovviamente stiamo conducendo le nostre indagini”, ha dichiarato la presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni davanti alla stampa a New York, poche ore prima del suo intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Meloni ha però definito la missione della Global sumud flotilla “inutile, pericolosa e irresponsabile”, aggiungendo che il governo italiano sta lavorando a una soluzione alternativa per portare gli aiuti umanitari a Gaza passando per Cipro.
In precedenza il ministro della difesa italiano Guido Crosetto aveva annunciato l’invio di una fregata militare nella zona in cui si trovano le imbarcazioni degli attivisti per condurre “eventuali operazioni di soccorso”. Poco dopo anche la Spagna ha annunciato l’invio di una nave militare per fornire assistenza in caso di necessità.
Il ministero degli esteri italiano ha inoltre chiesto a Israele di garantire la sicurezza della Global sumud flotilla.
Circa sessanta italiani, tra cui quattro parlamentari, si trovano a bordo delle 51 imbarcazioni, insieme agli attivisti provenienti da altri 44 paesi, tra cui l’ambientalista svedese Greta Thunberg.
Il ministero degli esteri israeliano ha ribadito il 24 settembre sul social network X che non permetterà alle imbarcazioni di raggiungere “una zona di guerra attiva” e non autorizzerà alcuna violazione del “blocco marittimo legale”, proponendo agli attivisti di consegnare gli aiuti umanitari “in qualsiasi porto che non sia in Israele, da dove potranno essere trasferiti a Gaza”.
La Global sumud flotilla, che si definisce un’organizzazione indipendente “non affiliata ad alcun governo o partito politico”, aveva già denunciato di essere stata presa di mira dai droni al largo di Tunisi, il 9 settembre. Il nuovo attacco è invece avvenuto mentre le imbarcazioni erano in navigazione a sudovest di Creta.