Con una cerimonia storica che si è svolta a Dakar il 17 luglio, in cui Parigi ha ufficialmente restituito al Senegal due basi militari, si conclude la presenza militare permanente dell’esercito francese in Africa occidentale e centrale. Il Senegal aveva ospitato le truppe francesi fin dalla sua indipendenza nel 1960
Il ritiro francese – avviato negli ultimi anni – avviene mentre la regione del Sahel si trova ad affrontare attacchi jihadisti letali in Mali (compreso uno recente vicino al confine con il Senegal), in Burkina Faso e in Niger.
Una simbolica consegna delle chiavi di Camp Geille, la più grande base militare francese in Senegal, e di una base aerea all’aeroporto di Dakar ha avuto luogo tra il capo di stato maggiore delle forze armate senegalesi, Mbaye Cissé, e il generale Pascal Ianni, comandante delle truppe francesi in Africa, che si era recato a Dakar.
Iscriviti a Africana |
Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Africana
|
Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
|
Iscriviti |
Per Cissé la cerimonia ha segnato “una svolta importante nella ricca e lunga storia militare tra i nostri due paesi”. Nel suo discorso ha sottolineato che il ritiro è “il culmine di diversi mesi di discussioni amichevoli e fraterne”.
Ha aggiunto che i due eserciti hanno “definito nuovi obiettivi” per “dare nuova sostanza al partenariato di sicurezza” tra i due paesi. “Le forze armate senegalesi non vedono l’ora di consolidare i numerosi successi ottenuti lungo il percorso verso l’autonomia strategica”, ha concluso.
Da parte sua, Ianni ha sottolineato “il rapporto molto speciale ed essenziale per i paesi della regione” tra gli eserciti francese e senegalese, e si è detto “orgoglioso del compimento di questa missione”. “La prima presenza militare francese in Senegal risale a più di due secoli fa”, ha osservato il generale francese.
Dal 2022 l’esercito francese si è ritirato progressivamente da Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad, Costa d’Avorio e Gabon, dove l’ex base francese è diventata un “campo condiviso” franco-gabonese incentrato sull’addestramento.
Il ritiro segna la fine ufficiale degli Elementi francesi del Senegal (Efs), un corpo composto da circa 350 soldati francesi che collaboravano con le forze armate senegalesi. Il ritiro è cominciato all’inizio di marzo con la restituzione di diverse strutture.
Camp Geille, situato nel distretto di Ouakam, a Dakar, ospitava il posto di comando dello stato maggiore congiunto e l’unità di cooperazione regionale.
Dopo l’indipendenza, il Senegal è rimasto uno degli alleati africani più affidabili della Francia, l’ex potenza coloniale dominante nell’Africa occidentale francofona. La colonia del Senegal fu, all’inizio del seicento, uno dei primi territori controllati dalla Francia nel continente. I nuovi leader in carica dall’aprile 2024 hanno promesso di trattare la Francia alla pari degli altri partner stranieri, in nome della sovranità riconquistata.
Il presidente Bassirou Diomaye Faye, salito al potere con un programma di rottura, aveva annunciato nel novembre 2024 la fine, entro il 2025, della presenza militare francese e straniera sul territorio nazionale.
“Il Senegal è un paese indipendente, sovrano, e la sovranità non ammette la presenza di basi militari straniere”, aveva dichiarato Faye, assicurando che non si trattava di un atto di “rottura”, difendendo un “partenariato rinnovato” con l’ex potenza coloniale.
La presenza militare francese in Senegal si basa dal 1960 su accordi bilaterali di difesa e cooperazione. Nel 2011 le Forze francesi del Cap-Vert (Ffcv), create nel 1974, avevano ceduto il posto agli Efs, che non prevedevano unità combattenti, ma piuttosto istruttori specializzati.