La ministra del lavoro cubana Marta Elena Feitó si è dimessa il 15 luglio dopo aver affermato che sull’isola non ci sono “mendicanti” ma solo persone “che fingono di esserlo”, mentre il paese sta attraversando una grave crisi economica.
Feitó, che era ministra del lavoro e della sicurezza sociale, “ha riconosciuto l’errore e presentato le sue dimissioni”, hanno annunciato i mezzi d’informazione statali la sera del 15 luglio.
Le dimissioni sono state accolte dalle massime autorità del Partito comunista e del governo, che hanno preso atto della “mancanza di obiettività e sensibilità” della ministra, hanno aggiunto.
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Il 14 luglio, in un discorso tenuto davanti a una commissione parlamentare, Feitó aveva affermato che le persone che rovistano nei cassonetti della spazzatura non lo fanno per cercare cibo. Aveva anche criticato le persone che lavano i vetri per strada, accusandole di cercare “facili guadagni”.
“Vediamo persone che sembrano mendicanti, ma osservando meglio le loro mani e i loro vestiti ci accorgiamo che in realtà fingono di esserlo. A Cuba non ci sono mendicanti”, aveva dichiarato.
Queste parole avevano suscitato forte indignazione sui social network in un momento in cui molti cubani sono in difficoltà a causa dell’inflazione e in cui i mendicanti sono sempre di più, soprattutto nella capitale L’Avana.
“Questi non sono mendicanti, ma persone che fingono di esserlo”, ha scherzato un utente su Facebook, pubblicando alcune foto di persone che rovistano nei cassonetti.
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha cercato di spegnere le polemiche con un messaggio sul social network X. “La mancanza di sensibilità di fronte alla vulnerabilità è molto discutibile”, ha affermato.
Poco dopo Díaz-Canel è tornato sull’argomento durante un discorso all’assemblea nazionale del potere popolare, il parlamento monocamerale cubano. “Nessuno di noi può permettersi di agire in modo arrogante e scollegato dalla realtà”, ha dichiarato.
“Le persone che rovistano tra i rifiuti o chiedono l’elemosina sono espressione concreta di disuguaglianze e problemi che dobbiamo affrontare”, ha aggiunto.
A Cuba la povertà è aumentata negli ultimi anni a causa di problemi interni e dell’irrigidimento dell’embargo statunitense, voluto da Donald Trump.
Secondo il governo, l’anno scorso 189mila famiglie e 350mila persone vulnerabili hanno beneficiato di programmi di assistenza sociale.