Il 15 luglio il ministro della cultura italiano Alessandro Giuli e la vedova dell’oppositore russo Aleksej Navalnyj hanno criticato l’invito rivolto al direttore d’orchestra russo Valerij Gergiev, grande sostenitore e amico personale di Vladimir Putin, a esibirsi vicino a Napoli, sostenendo che l’evento contribuirebbe alla propaganda di Mosca.
Gergiev, direttore generale del teatro Bolšoj a Mosca, è nella lista nera dell’occidente per non essersi mai dissociato dall’invasione dell’Ucraina.
L’ostracismo nei confronti di Gergiev potrebbe però finire il 27 luglio alla reggia di Caserta, l’ex residenza dei Borbone soprannominata la Versailles italiana, dov’è stato invitato a dirigere un concerto nell’ambito del festival “Un’estate da re”, promosso dalla regione Campania.
L’11 luglio il Fondo per la lotta alla corruzione (Fbk), l’organizzazione di Navalnyj, morto in prigione nel febbraio 2024, aveva chiesto l’annullamento del concerto tramite lettere indirizzate agli organizzatori del festival e ai ministri italiani della cultura e dell’interno.
“In qualità di ambasciatore culturale di Putin, Gergiev attua la politica russa del soft power, il cui obiettivo è normalizzare la guerra e il regime di Putin”, ha dichiarato Yulija Navalnaja, la vedova di Navalnyj, in un editoriale pubblicato il 15 luglio sul quotidiano La Repubblica.
Anche Giuli ha contestato l’invito a Gergiev, che “trasformerebbe il festival in una cassa di risonanza della propaganda russa”. Il governo italiano guidato da Giorgia Meloni (destra) ha sempre dato un sostegno incondizionato a Kiev.
“Una controfigura artistica di Putin”
Chiamato direttamente in causa, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, del Partito democratico, ha difeso l’invito a Gergiev. Pur denunciando l’invasione russa, ha affermato che “rinunciare al dialogo non aiuta la pace e alimenta l’odio”.
“Bisogna tenere distinte politica e cultura”, ha aggiunto De Luca, precisando che al festival è prevista anche la presenza di un direttore d’orchestra israeliano.
Navalnaja ha reagito definendo le parole di De Luca “pura ipocrisia”.
Il direttore generale del teatro Metropolitan a New York, Peter Gelb, ha dichiarato all’Afp che Gergiev “non è altro che la controfigura artistica di Putin”. “Non può esserci scambio culturale con assassini di massa e rapitori di bambini”, ha aggiunto.
Navalnyj, il principale oppositore di Putin, era morto in una prigione russa il 16 febbraio 2024, a 47 anni. Secondo i suoi familiari e sostenitori, è stato ucciso per ordine di Putin.