Il 1 luglio il senato ha approvato di stretta misura la legge di bilancio voluta da Donald Trump, del valore di migliaia di miliardi di dollari, che prevede tra le altre cose enormi sgravi fiscali e tagli consistenti alla sanità.

Dopo più di ventisei ore di votazioni su decine di emendamenti, i senatori repubblicani sono riusciti a superare le loro divergenze e ad approvare questa “grande e bella legge”, come l’aveva definita il presidente degli Stati Uniti.

Ma la partita si è giocata sul filo del rasoio. Nonostante una maggioranza repubblicana di 53 seggi su cento, la votazione si è conclusa 50 a 50, ed è stato decisivo il voto del vicepresidente JD Vance, come prevede la costituzione.

“Approvando questa legge adempiamo al mandato che ci è stato affidato a novembre”, durante le elezioni presidenziali e legislative, ha dichiarato John Thune, leader della maggioranza repubblicana al senato.

La camera dei rappresentanti dovrebbe ora approvare la versione modificata della legge entro il 4 luglio.

Trump vorrebbe infatti che il congresso approvasse questo testo fondamentale del suo secondo mandato prima del 4 luglio, il giorno della festa nazionale.

Il presidente della camera dei rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, ha assicurato in un comunicato che “i deputati si riuniranno immediatamente per esaminare il testo”, che arriverà “sulla scrivania del presidente Trump in tempo per il 4 luglio”.

La votazione è prevista per il 2 luglio.

Tuttavia, alcuni deputati repubblicani hanno manifestato pubblicamente le loro perplessità sulle modifiche apportate dal senato. Dato che i repubblicani hanno una maggioranza risicata, la votazione potrebbe subire dei ritardi.

Trump considera la legge di bilancio il caposaldo del suo programma economico. In gioco c’è la proroga degli enormi tagli fiscali introdotti durante il suo primo mandato, in scadenza alla fine dell’anno, ma anche l’abolizione dei prelievi fiscali sulle mance, una promessa elettorale non da poco in un paese in cui per molti lavoratori sono la principale fonte di reddito. Ci sono anche miliardi di dollari aggiuntivi per la difesa e la lotta all’immigrazione.

Ma sia gli esperti sia i politici puntano il dito contro l’esplosione del deficit federale, che potrebbe passare da duemila a tremila miliardi di dollari entro il 2034.

Per compensare almeno in parte l’aumento del deficit, il Partito repubblicano ha previsto tagli consistenti alla spesa pubblica.

I tagli riguardano in particolare il programma federale sanitario Medicaid, da cui dipendono più di settanta milioni di statunitensi con basso reddito.

Anche il programma federale di assistenza alimentare Snap sarebbe colpito dai tagli, mentre sarebbero aboliti gli incentivi fiscali alle energie rinnovabili adottati durante la presidenza di Joe Biden.

La legge di bilancio è ferocemente contestata dal Partito democratico.

“In un colpo solo i repubblicani hanno approvato il più grande credito d’imposta per miliardari mai visto, finanziato privando milioni di persone dell’assistenza sanitaria e togliendo il cibo dalla bocca a bambini affamati”, ha dichiarato Chuck Schumer, leader della minoranza democratica al senato.

Hanno votato contro il testo anche tre senatori repubblicani, preoccupati per l’esplosione del deficit o per le conseguenze dei tagli alla sanità.