Il presidente statunitense Donald Trump ha affermato il 1 luglio che Israele, alleato degli Stati Uniti, ha accettato una proposta di tregua di due mesi nella Striscia di Gaza, esortando Hamas a fare lo stesso.

“Israele ha accettato le condizioni per una tregua di 60 giorni, durante la quale lavoreremo con le parti per mettere fine definitivamente alla guerra”, ha scritto sul suo social network Truth Social.

“La proposta di tregua sarà presentata ufficialmente dal Qatar e dall’Egitto, che hanno lavorato duramente per metterla a punto”, ha aggiunto. “Spero, per il bene del Medio Oriente, che anche Hamas accetterà la proposta, che è l’unica possibile. In caso contrario la situazione continuerà a peggiorare”.

La Striscia di Gaza è devastata da quasi ventuno mesi di guerra e in preda a una catastrofe umanitaria.

“Siamo disposti ad accettare qualsiasi proposta che porti alla fine della guerra”, aveva dichiarato all’Afp un portavoce di Hamas, Taher al Nounou, prima delle dichiarazioni di Trump.

La prossima settimana il presidente statunitense riceverà alla Casa Bianca il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Ma già il 1 luglio il ministro degli affari strategici israeliano Ron Dermer si trovava a Washington per incontrare alti funzionari della Casa Bianca.

Intanto, il 1 luglio l’esercito israeliano ha affermato che l’aviazione ha colpito “più di 140 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza in ventiquattr’ore”.

La difesa civile palestinese ha invece riferito che almeno 26 persone sono state uccise dall’esercito israeliano il 1 luglio, 16 delle quali mentre aspettavano di ricevere aiuti umanitari.

Lo stesso giorno circa 170 ong hanno chiesto la revoca del nuovo sistema di distribuzione degli aiuti gestito dalla Gaza humanitarian foundation (Ghf), una fondazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, e contestata dalle Nazioni Unite.

Le autorità sanitarie locali hanno inoltre segnalato un aumento dei casi di meningite tra i bambini, favorito dalle difficili condizioni di vita e dalla mancanza di risorse degli ospedali.

Almeno 56.640 palestinesi, in grande maggioranza civili, sono morti finora nell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza seguita all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, secondo i dati del ministero della salute di Hamas, considerati affidabili dalle Nazioni Unite.