A Piano di Sorrento (Napoli) un prete ha celebrato la messa indossando una casula con i colori della bandiera palestinese (1). A Budrio (Bologna) un prete molto impegnato nell’organizzazione di vari gruppi parrocchiali è stato sospeso da WhatsApp perché inviava troppi messaggi (2). A Lucca un seminarista originario dello Sri Lanka aveva invitato i genitori alla sua cerimonia di ordinazione sacerdotale ma il governo italiano gli ha negato il visto (3).

A Castellanza (Varese) un prete ha pubblicato sul bollettino parrocchiale un appello ai fedeli chiedendo di non lasciare in chiesa statuine, immagini di santi o indumenti perché “questa non è una discarica e i confessionali non sono cassonetti” (4). A Ovada (Alessandria) un parroco ha organizzato la serata Church food in cui saranno venduti panini e salamelle per finanziare la ristrutturazione del tetto della chiesa (5).

In provincia di Torino il parroco di Andezeno, Pavarolo e Montaldo ha minacciato di andare in curia a dimettersi perché non riesce a trovare un accordo sugli orari delle messe tra i fedeli delle tre parrocchie di cui è responsabile (6). In Trentino la crisi delle vocazioni ha ridotto i parroci da trecento a ottanta per cui ogni sacerdote deve occuparsi in media di cinque parrocchie (7) e l’arcivescovo ha detto che bisognerebbe “unificare le parrocchie come si fa con le banche” (8). In Alto Adige l’ultimo prete è stato ordinato tre anni fa e nel seminario di Bressanone (Bolzano) studiano solo dodici giovani, tutti provenienti dall’India e dalla Thailandia (9). A Vittorio Veneto (Treviso) i compagni di seminario dell’anno 1965-1966 si sono ritrovati dopo quasi sessant’anni scoprendo che nessuno di loro era diventato prete (10).

A Rimini due preti ortodossi, di cui uno accusa l’altro di essere “un servo di Putin”, si sono reciprocamente denunciati dopo una rissa in chiesa tra di loro e tra gruppi contrapposti di fedeli (11) (12). Davanti a una chiesa di Milazzo (Messina) sono intervenuti i carabinieri per sedare una rissa tra fedeli scoppiata per le modalità di celebrazione della prossima festa di san Giovanni Battista (13). Davanti a un oratorio di Caravaggio (Bergamo) un gruppo di adolescenti ha cominciato a litigare, poi sono arrivati i genitori, che hanno fatto a botte anche loro (14).

A Terracina (Latina) durante la festa di battesimo di una neonata è scoppiata una rissa tra le famiglie dei genitori in cui sono volati tavoli, sedie e altri oggetti, fino all’arrivo della polizia, che ha arrestato il nonno paterno mentre un’ambulanza trasportava in ospedale la nonna materna (15). Ad Alghero durante una festa prematrimoniale il promesso sposo ha fatto a botte con la madre della promessa sposa, poi sono arrivati i carabinieri e le nozze sono state annullate (16). A Mestre (Venezia) si è riunita la prima associazione italiana di vedove, che hanno chiesto più tutele fiscali ed economiche (17).

Ad Acireale (Catania) un gruppo di 21 ragazzi italiani ha organizzato una spedizione punitiva contro un giovane immigrato egiziano perché frequentava una ragazza, anche lei italiana, su cui aveva messo gli occhi uno del gruppo (18). A Foggia una donna ha postato sui social network la fotografia di un immigrato che secondo lei aveva tentato di rapinarla. La donna si è detta arrabbiata perché la polizia, dopo averlo fermato, non lo aveva arrestato ma solo denunciato. Un gruppo di ragazzi del posto si è quindi organizzato per andare a picchiarlo, riprendendo il pestaggio e condividendolo a loro volta sui social network (19). A Verona tre ragazzi finiti al pronto soccorso dopo essersi picchiati per strada hanno ripreso a picchiarsi dentro il pronto soccorso (20).

Al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano fino a pochi giorni fa un cartello in italiano, inglese e arabo intimava ai pazienti di presentarsi con un documento d’identità in regola, minacciando in caso contrario l’intervento delle forze dell’ordine, ma dopo una denuncia pubblica l’ospedale ha fatto marcia indietro cambiando il cartello (21). A Milano un’ong ha creato una finta agenzia di viaggi chiamata Brave paths (percorsi coraggiosi) per proporre ai genitori un viaggio in gommone per i loro figli adolescenti da una sponda all’altra del Mediterraneo, al termine del quale i ragazzi se la sarebbero dovuta cavare da soli senza documenti in un paese straniero di cui ignoravano la lingua. Le reazioni dei genitori entrati in agenzia sono state poi montate in un video per sensibilizzare l’opinione pubblica sui migranti minori non accompagnati (22).

Tredici minori, di cui sette femmine, sono sbarcati a Livorno insieme a una trentina di adulti dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo da un’ong (23). A Savona una cinquantina di cittadini sono andati ad accogliere con striscioni di benvenuto 73 migranti, di cui sei minori, arrivati nel porto dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo dalla nave di una ong (24). A Sant’Antioco (Sud Sardegna) otto migranti sono sbarcati di notte con un’imbarcazione di fortuna su una delle spiagge più famose dell’isola (25).

Ad Alghero (Sassari) una donna con disabilità ha testimoniato con un video l’inaccessibilità della spiaggia per chi si muove su una sedia a rotelle, mentre poco più in là si teneva la coppa del mondo di nuoto paralimpico in acque libere (26). A Rimini il papà di un bambino con disabilità è stato cacciato da una spiaggia privata mentre il figlio faceva il bagno perché aveva steso il telo nei venti metri tra il mare e gli ombrelloni (27).

Nel lido di Torre Faro (Messina) qualcuno è arrivato in spiaggia con lo scooter e lo ha parcheggiato sotto l’ombrellone (28). Su una spiaggia dell’isola dei Pescatori nel lago Maggiore (Verbania) una coppia si è appartata in una zona poco visibile per fare sesso, ma è stata notata lo stesso da altri turisti che hanno chiamato i carabinieri: ai due è stata fatta una multa di diecimila euro (29). Sulla spiaggia di Riva del Garda (Trento) un’ordinanza ha vietato di giocare a palla e il divieto riguarda anche i bambini (30).

In tre diverse spiagge della Sardegna sono state avvistate mante con apertura alare tra i due e i tre metri, e secondo i biologi marini non è un buon segno il fatto che si avvicinino così tanto alla battigia (31). Sul fondale della spiaggia di Capaci (Palermo) alcuni bagnanti hanno trovato una bomba a mano, forse della seconda guerra mondiale (32). A Tropea (Vibo Valentia) un canale della fogna è sgorgato in spiaggia, creando una vasta pozzanghera di liquami tra gli ombrelloni (33).

A Forte dei Marmi (Lucca) l’unico stabilimento balneare pubblico a prezzi popolari è stato chiuso e affidato a una nuova gestione che ha prezzi molto più alti (34). In un altro stabilimento della zona una nota e costosa pasticceria milanese propone ai bagnanti panettoni da mangiare in spiaggia (35). Secondo la classifica di un quotidiano la spiaggia più cara d’Italia è ad Alassio, dove l’ingresso costa 392 euro a settimana (36), ma per un altro quotidiano lo stabilimento balneare più costoso è invece il Twiga di Marina di Pietrasanta (Lucca), dove una tenda ad agosto arriva a 1.500 euro al giorno (37). A Milano una rivista di moda e tendenze ha stilato una classifica dei cosiddetti beach club firmati dai grandi marchi della moda, tra cui ci sono quello di Dior tra Portofino e Santa Margherita (Genova), quello di Dolce e Gabbana a Taormina (Messina) e quello di Lacoste a Sestri Levante (Genova) (38).

A Ostia (Roma) è andato a fuoco per la seconda volta in pochi mesi uno stabilimento balneare che era stato confiscato alla mafia locale e la procura sospetta che gli incendi siano dolosi (39). Il comune di Fiumicino (Roma) ha lanciato un programma per il recupero del litorale di Coccia di morto (40) dov’è stata raccolta una tonnellata di rifiuti, tra cui pneumatici ed elettrodomestici (41). Molte spiagge dell’Adriatico, dal Veneto alla Puglia, sono state invase da migliaia di dischetti di plastica neri di quasi due centimetri di diametro, probabilmente persi da un’azienda di depurazione di Rosolina (Rovigo) (42).

In alcune spiagge libere di Sperlonga (Latina), Stintino (Sassari), Teulada (Sud Sardegna) e Baunei (Nuoro) i rispettivi comuni hanno attivato un sistema di posti a numero chiuso prenotabili con un’app per evitare l’eccessivo affollamento (43). A Muro (Lecce) alcuni ragazzi hanno lanciato un’app basata sull’intelligenza artificiale per poter scegliere la spiaggia migliore lungo tutte le coste italiane a seconda delle condizioni del mare, della pulizia, dei servizi e di altri parametri (44). A Ravenna un’azienda balneare si è aggiudicata la concessione di uno stabilimento abbandonato da due anni, ma quando gli operai sono arrivati per sistemarlo hanno scoperto che nel frattempo era diventato un rifugio di senza tetto e l’apertura è stata quindi rinviata all’anno prossimo (45). A Golfo Aranci (Sassari) per attirare i turisti il comune ha deciso di celebrare nozze civili anche in spiaggia (46).

La spiaggia nudista autorizzata di Capo Rasocolmo (Messina) è stata imbrattata da ignoti con del catrame e secondo Arcigay si tratta di un’intimidazione omofoba (47). A Genova due ex campionesse di pallavolo che si sono sposate civilmente hanno pubblicato online un collage di tutti gli insulti omofobi ricevuti (48). Nel comune di Capoliveri (Livorno) sono apparsi volantini omofobi anonimi contro una rassegna letteraria (49). A Salerno è stato reintegrato in ospedale un primario che aveva augurato i forni crematori ai gay, da lui definiti “ricchioni” (50).

A Monza un’associazione di giornalisti cattolici ha accusato di “omoeresia” un’università di gesuiti cileni che aveva benedetto il Pride (51). A Milano tre associazioni cattoliche di persone lgbt+ e di genitori di ragazzi e ragazze lgbt+ hanno partecipato a una veglia contro l’omotransfobia insieme a gruppi simili di valdesi, metodisti e anglicani (52).

A Corato (Bari) un’associazione politica ha criticato il sindaco per essere andato con la fascia tricolore al Pride (53). A Palermo un deputato regionale della Lega ha definito il Pride “una rappresentazione carnevalesca in cui si ostentano questioni intime” (54). Ad Avezzano (L’Aquila) un consigliere comunale della maggioranza di destra ha contestato il Pride scrivendo che “chi si comporta da maiale deve stare nella stalla” (55).

Dopo le divisioni nella comunità lgbt+ romana sulla questione israelo-palestinese (56) (57) (58), sono scoppiate polemiche simili anche in altre città: a Milano la comunità ebraica ha annunciato che per la prima volta non parteciperà al Pride (59); a Napoli alcuni gruppi lgbt+ hanno annunciato il boicottaggio del Pride e l’organizzazione di una contromanifestazione chiamata Arrevutamm Pride (60); anche a Bologna si terrà un Rivolta Pride (61) (62). Per la prima volta quest’anno ci sarà un Pride anche alle isole Eolie (Messina), con una manifestazione a Lipari e un evento a Stromboli (63).

Questo testo è tratto dalla newsletter Cronache.

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