Il 25 giugno i paesi membri della Nato si sono impegnati, nel corso di un vertice all’Aja, ad aumentare drasticamente la loro spesa militare, una decisione che il presidente statunitense Donald Trump ha definito una “grande vittoria”.

Nella dichiarazione finale i trentadue paesi dell’alleanza atlantica si sono impegnati a dedicare il 5 per cento del pil alla difesa entro il 2035.

Per rendere l’obiettivo più facile da raggiungere, il 5 per cento includerà due tipi di spesa: il 3,5 per cento per la spesa militare in senso stretto e l’1,5 per cento per tutte le spese legate alla sicurezza (protezione delle frontiere, sicurezza informatica, ecc.).

L’obiettivo sarà difficile da raggiungere, hanno avvertito vari leader europei, tra cui il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, che l’ha definito “irragionevole”.

Trump, che aveva più volte criticato i “cattivi pagatori” europei, ha optato per un tono conciliante durante il vertice.

“Presto i nostri alleati spenderanno quanto noi per la difesa”, ha dichiarato. “Erano anni che gli chiedevo di passare al 5 per cento, e finalmente lo faranno. La Nato diventerà molto forte”.

Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha cercato di spazzare via le preoccupazioni sul reale coinvolgimento degli Stati Uniti nell’alleanza atlantica. “Per me è assolutamente chiaro che gli Stati Uniti sostengono le regole della Nato”, ha affermato.

Il giorno prima, a bordo dell’aereo presidenziale Air force one, Trump aveva sconcertato gli alleati, rimanendo evasivo sull’atteggiamento degli Stati Uniti in caso di attacco a un paese della Nato.

L’articolo 5 del trattato dell’alleanza atlantica “può essere interpretato in vari modi”, aveva affermato, riferendosi al principio chiave della difesa reciproca: se un paese membro è attaccato, tutti gli altri devono intervenire in suo aiuto.

La dichiarazione finale del vertice l’ha ribadito con forza, sottolineando “l’impegno incrollabile” dei paesi membri a difendersi reciprocamente in caso di attacco.

I partecipanti al vertice hanno inoltre ribadito il loro sostegno all’Ucraina, “la cui sicurezza contribuisce alla nostra”, menzionando esplicitamente “la minaccia a lungo termine posta dalla Russia”, nonostante Trump volesse evitare ogni riferimento a Mosca.

Gli aiuti all’Ucraina saranno compresi nel 5 per cento del pil dedicato alla difesa.

Al termine del vertice Trump ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, quattro mesi dopo il duro scontro nello studio ovale della Casa Bianca.