Il presidente statunitense Donald Trump ha lasciato il 16 giugno, con un giorno d’anticipo, il vertice del G7 in Canada, affermando che la sua partenza non ha “niente a che fare” con gli sforzi per un cessate il fuoco in Medio Oriente.

La partenza di Trump aumenta l’incertezza sul conflitto militare tra Israele e Iran, che era al centro delle discussioni tra i leader del G7 (Germania, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia e Giappone). I colloqui proseguiranno il 17 giugno senza il presidente statunitense.

Secondo i mezzi d’informazione statunitensi, Trump raggiungerà la cosiddetta Situation room, la sala di crisi della Casa Bianca dove i presidenti riuniscono il Consiglio per la sicurezza nazionale in momenti geopolitici cruciali o in occasione di operazioni militari particolarmente rilevanti.

Poco prima della partenza di Trump, i leader del G7 avevano pubblicato una dichiarazione congiunta in cui chiedevano una “distensione” in Medio Oriente, sottolineando però che “Israele ha il diritto di difendersi”.

Secondo i leader del G7, “l’Iran è la principale fonte d’instabilità e terrorismo nella regione” e “non potrà mai avere le armi nucleari”.

A dimostrazione però delle divisioni emerse durante il vertice, Trump ha accusato il suo collega francese Emmanuel Macron di aver dichiarato erroneamente che la sua partenza anticipata era legata agli sforzi per ottenere una tregua tra Israele e Iran.

“Falso! Non conosce il motivo per cui sto tornando a Washington, ma sicuramente non ha niente a che fare con un cessate il fuoco. È una cosa molto più seria”, ha affermato Trump sul suo social network Truth Social.

“Non so se lo fa apposta o no, ma Emmanuel non capisce mai niente”, ha aggiunto.

In precedenza Macron aveva dichiarato a margine del vertice che Washington aveva fatto una proposta a Teheran, aggiungendo: “Sarebbe uno sviluppo molto positivo se gli Stati Uniti riuscissero a ottenere una tregua”.

Durante la giornata Trump aveva lanciato dei segnali contrastanti.

Prima aveva assicurato che si sarebbe raggiunto un “accordo” nel conflitto tra Israele e Iran, poi aveva postato su Truth Social un messaggio allarmistico: “Tutti dovrebbero lasciare Teheran immediatamente”.

Mentre aumentano le voci su un possibile coinvolgimento attivo degli Stati Uniti nell’offensiva israeliana in Iran, la Casa Bianca ha ribadito che le forze statunitensi rimangono “in posizione difensiva” in Medio Oriente.

Secondo il sito Axios, Washington non ha comunque perso la speranza di arrivare a una soluzione negoziata e sta discutendo con Teheran di un possibile incontro tra l’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff e il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi.