Il 12 giugno il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha chiesto perdono agli spagnoli per un caso di corruzione che ha coinvolto il numero tre del Partito socialista (Psoe), assicurando però di non saperne niente ed escludendo le elezioni anticipate.

“Voglio chiedere perdono ai cittadini, oltre che ai militanti e ai simpatizzanti del Psoe, perché fino a stamattina ero convinto dell’onestà di Santos Cerdán”, ha dichiarato durante una conferenza stampa, riferendosi all’ex segretario organizzativo del partito.

“Non avremmo dovuto fidarci di lui”, ha proseguito il premier, che è anche il leader del Psoe. A Cerdán erano spesso affidate le questioni più delicate del partito, tra cui le trattative nel 2023 per ottenere l’appoggio al governo di un partito indipendentista catalano guidato da Carles Puigdemont.

Sánchez ha sottolineato di aver chiesto personalmente a Cerdán di dimettersi da tutte le cariche, compresa quella di deputato, sembrando quindi confermare la sua colpevolezza anche se non è ancora stato incriminato.

Le dimissioni del numero tre del Psoe, annunciate un’ora prima, erano arrivate dopo la pubblicazione, la mattina del 12 giugno, di un rapporto della polizia che rivelava il presunto coinvolgimento di Cerdán in un caso di tangenti.

Secondo il rapporto, Cerdán sarebbe coinvolto nell’assegnazione illecita di un appalto pubblico insieme a un ex ministro socialista, José Luis Ábalos, e al suo assistente Koldo García.

Si tratta dell’ultimo capitolo di un’ampia inchiesta avviata più di un anno fa su un presunto caso di corruzione legato all’acquisto di attrezzature sanitarie durante la pandemia di covid-19, che coinvolge in particolare Ábalos.

“Per rispetto verso il partito e verso il governo ho deciso di dimettermi da tutte le cariche”, ha affermato Cerdán in un comunicato, aggiungendo di non aver mai fatto “niente d’illegale”.

“Sánchez deve dimettersi all’istante”

Il caso arriva in un momento in cui le inchieste che coinvolgono persone vicine a Sánchez si stanno moltiplicando.

Sua moglie Begoña Gómez è indagata per corruzione e traffico d’influenze, suo fratello David sarà presto processato per traffico d’influenze e il procuratore generale dello stato, nominato su iniziativa del governo, è coinvolto in un caso di fuga di notizie giudiziarie.

“Sánchez deve dimettersi all’istante”, ha affermato la sera del 12 giugno Alberto Nuñez Feijóo, leader del Partito popolare (Pp, destra).

“Sumar esige trasparenza”, ha dichiarato invece la ministra del lavoro Yolanda Díaz, figura di spicco di quest’alleanza di sinistra che fa parte della coalizione di governo, sottolineando che “chiedere scusa non basta”.

“Serve un nuovo inizio e una maggiore attenzione ai temi sociali”, ha aggiunto.