Il partito al potere dal 2005 in Burundi ha conquistato tutti i seggi in palio nelle elezioni legislative del 5 giugno, ha annunciato il 12 giugno la commissione elettorale (Ceni), mentre l’opposizione ha denunciato gravi irregolarità.
“Il Cndd-Fdd è arrivato in testa con il 96,51 per cento dei voti e ha ottenuto tutti e cento i seggi all’assemblea nazionale”, ha affermato Prosper Ntahorwamiye, il presidente della Ceni.
Nessuno degli altri partiti ha raggiunto la soglia del 2 per cento prevista dalla costituzione per avere un seggio nell’assemblea nazionale.
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“La democrazia in Burundi è morta”, ha dichiarato all’Afp Olivier Nkurunziza, segretario generale del partito Uprona, che secondo la Ceni ha ottenuto l’1,38 per cento dei voti.
“Le elezioni erano truccate”, ha aggiunto, sottolineando che in alcuni collegi elettorali il Cndd-Fdd ha ottenuto il 100 per cento dei voti, senza schede bianche o nulle, “mentre in ogni comune avevamo almeno cinquanta candidati”.
Il giorno delle elezioni alcuni membri del Consiglio nazionale per la libertà (Cnl), il principale partito d’opposizione, che era stato escluso dallo scrutinio, avevano denunciato voti multipli, compravendite di voti e arresti arbitrari.
Il Cnl è sospeso dal 2023 a causa di “irregolarità nell’organizzazione dei congressi”, secondo il ministero dell’interno.
Anicet Niyonkuru, presidente del Consiglio dei patrioti, una piccola formazione d’opposizione, aveva riferito all’Afp che molti elettori “hanno infilato nelle urne schede precompilate”.
“Profonda crisi socioeconomica”
Il Burundi è guidato dal giugno 2020 dal presidente Evariste Ndayishimiye, che si è insediato dopo il decesso del suo predecessore Pierre Nkurunziza, che governava il paese con il pugno di ferro da quindici anni.
Negli ultimi anni le Nazioni Unite e le ong hanno denunciato gravi violazioni dei diritti umani in Burundi.
Secondo la Banca mondiale, è il paese più povero al mondo in termini di pil pro capite. Il 75 per cento dei dodici milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà.
“È in corso una profonda crisi socioeconomica, caratterizzata da carenze di ogni tipo e da un’inflazione mensile superiore al 40 per cento”, ha dichiarato all’Afp un analista burundese che ha chiesto di restare anonimo.