Il 28 maggio l’ex chirurgo Joël Le Scouarnec è stato condannato alla pena massima di vent’anni di prigione per le violenze sessuali commesse nei confronti di quasi trecento giovani pazienti in una decina di ospedali francesi.

Le Scouarnec, 74 anni, ha ascoltato la lettura della sentenza senza mostrare alcuna emozione.

“Abbiamo tenuto conto del fatto che i reati commessi sono di particolare gravità per il numero delle vittime e per la loro giovane età”, ha dichiarato la presidente del tribunale penale di Vannes, nella regione della Bretagna.

Già condannato nel 2020 a quindici anni di prigione per stupro e violenza sessuale nei confronti di quattro bambini, tra cui due nipoti, Le Scouarnec è stato ora condannato per le violenze su quasi trecento giovani pazienti tra il 1989 e il 2014.

La maggior parte delle vittime era minorenne all’epoca dei fatti (256 avevano meno di quindici anni), e spesso i giovani erano incoscienti o in fase di risveglio.

Negata la “detenzione di sicurezza”

Le Scournec ha riconosciuto le sue colpe, assumendosi anche la responsabilità della morte di due delle sue vittime, una per overdose e l’altra per suicidio.

“Alla corte non chiedo clemenza, ma solo di concedermi il diritto a diventare una persona migliore e riconquistare quella parte di umanità che mi è tanto mancata”, aveva dichiarato durante l’udienza finale del processo, il 26 maggio.

Il procuratore Stéphane Kellenberger aveva chiesto per lui la pena massima di vent’anni di prigione, accompagnata da una serie di misure di sicurezza a causa della sua “pericolosità”.

In particolare, aveva chiesto la “detenzione di sicurezza”, una misura che permette di rinchiudere i criminali sessuali ad alto rischio di recidiva al termine della pena. La richiesta è stata però respinta dal tribunale a causa dell’età e della “volontà di recupero” dell’imputato.

Prima dell’annuncio della sentenza davanti al tribunale è stato esposto uno striscione accompagnato dai nomi di 355 vittime, contando anche quelle dimenticate e quelle per le quali il reato è caduto in prescrizione.

“Dietro questo numero ci sono persone in carne e ossa”, ha spiegato Gabriel Trouvé, 34 anni, una delle vittime di Le Scouarnec.