Il senato della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha revocato il 22 maggio l’immunità parlamentare di Joseph Kabila, aprendo la strada a un procedimento giudiziario contro l’ex presidente e senatore a vita, accusato di complicità con il gruppo ribelle M23.

Kabila, 53 anni, ha guidato la Rdc per diciott’anni, dal 2001 al 2019, prima di lasciare il potere ottenendo il titolo di senatore a vita e l’immunità parlamentare.

Negli ultimi mesi l’M23, sostenuto dal Ruanda, ha assunto il controllo di Goma e Bukavu, capoluoghi rispettivamente del Nord Kivu e del Sud Kivu, nell’est del paese.

Il senato ha approvato con voto segreto, con 88 voti a favore e cinque contrari, la revoca dell’immunità di Kabila e l’autorizzazione a perseguirlo davanti alla giustizia militare, accogliendo le raccomandazioni di una commissione speciale composta da quaranta senatori.

Ad aprile il ministro della giustizia Constant Mutamba aveva avviato un procedimento contro Kabila davanti alla giustizia militare, accusandolo di “partecipazione diretta alla ribellione dell’M23”. A quel punto il procuratore generale dell’esercito aveva chiesto al senato di revocare l’immunità di Kabila.

Nello specifico, Kabila è accusato di “partecipazione a un movimento insurrezionale, tradimento e complicità in crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.

La decisione del senato era considerata scontata in un paese in cui l’indipendenza della magistratura è spesso in discussione e la coalizione guidata dal presidente Félix Tshisekedi ha un’ampia maggioranza in parlamento. Il Partito del popolo per la ricostruzione e la democrazia (Pprd), il partito di Kabila, non è rappresentato in parlamento dopo che ha boicottato le ultime elezioni alla fine del 2023.

Kabila, che secondo il suo entourage ha lasciato il paese alla fine del 2023, era stato convocato il 20 maggio per un’audizione presso la commissione speciale del senato, ma non aveva risposto all’invito.

Ad aprile Kabila aveva fatto scalpore annunciando alla stampa il suo prossimo ritorno nella Rdc passando per l’est del paese, senza chiarire se si riferisse alle zone controllate dall’M23.

Da allora, però, non si è saputo più niente e il suo ritorno nel paese non è stato confermato.

Nelle settimane successive le autorità congolesi hanno condotto delle perquisizioni nelle proprietà dell’ex presidente e il Pprd è stato sospeso.