Centinaia di giovani mongoli partecipano da giorni nella capitale Ulan Bator a manifestazioni di protesta per chiedere le dimissioni del primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene, che accusano di scarsa trasparenza nella gestione dei proventi dell’industria mineraria.

“Il premier deve dimettersi”, ha dichiarato il 21 maggio all’Afp O. Ulamsaikhan, 24 anni, organizzatore delle manifestazioni che si tengono ogni giorno, da più di una settimana, in piazza Sukhbaatar.

“Ci stiamo battendo per una nuova cultura politica in cui i membri del governo debbano rendere conto dei loro comportamenti poco etici, se necessario dimettendosi”, ha aggiunto.

Da decenni la Mongolia è afflitta da una corruzione endemica, mentre le élite sono accusate d’impadronirsi dei proventi dell’industria mineraria, che è in piena espansione.

Da quando Oyun-Erdene si è insediato, nel 2021, la Mongolia ha perso molte posizioni nell’indice di percezione della corruzione (Cpi) messo a punto dall’ong Transparency international.

Regalo di compleanno

L’indignazione dell’opinione pubblica è esplosa dopo la pubblicazione di notizie secondo cui la famiglia del primo ministro disporrebbe di ricchezze nettamente superiori rispetto a quelle previste per la carica. Un sontuoso regalo di compleanno alla fidanzata del figlio del premier, mostrato da lei sui social network, ha acceso ulteriormente gli animi.

In una dichiarazione all’Afp, l’ufficio del primo ministro ha smentito con forza le accuse di corruzione, definendole “diffamatorie”.

La rabbia dei cittadini è alimentata anche dalle difficoltà economiche e dall’aumento del costo della vita. Nel 2024 l’inflazione, spinta anche dall’invasione russa dell’Ucraina, ha raggiunto il 9 per cento, secondo l’agenzia di stampa statale Montsame.