L’aviazione della giunta militare al potere ha bombardato il 12 maggio una scuola nella regione settentrionale di Sagaing, uccidendo almeno ventidue persone, tra cui venti bambini, nonostante una tregua umanitaria proclamata dopo il terremoto del 28 marzo.

La strage si è verificata nel villaggio di Oe Htein Kwin, circa cento chilometri a nordovest dell’epicentro del sisma, che aveva causato quasi 3.800 morti.

“Il bilancio provvisorio è di venti bambini e due insegnanti morti”, ha dichiarato un’insegnante di 34 anni della scuola, che ha chiesto di restare anonima.

Un funzionario dell’istruzione della regione di Sagaing ha fornito lo stesso bilancio.

Le immagini mostrano l’edificio completamente distrutto e alcuni zaini ammucchiati intorno a un palo.

Il servizio d’informazione della giunta ha smentito la notizia del raid aereo. “Non c’è stato alcun attacco e sicuramente non contro obiettivi civili”, ha affermato in un comunicato.

La Birmania è in preda a una guerra civile dal colpo di stato militare del febbraio 2021. L’esercito deve affrontare gruppi etnici ribelli e gruppi per la democrazia.

171 raid aerei

Dopo il terremoto la giunta aveva proclamato una tregua umanitaria fino al 31 maggio per favorire le operazioni di soccorso e la ricostruzione.

Secondo le Nazioni Unite, da allora l’esercito ha però condotto un gran numero di raid aerei.

La settimana scorsa avevano riferito che dal 28 marzo più di duecento civili sono morti in almeno 243 attacchi, 171 dei quali aerei.

Tuttavia, la tregua sarebbe stata violata anche da alcuni gruppi etnici ribelli e gruppi per la democrazia.