Il segretario di stato statunitense Marco Rubio ha affermato il 5 febbraio che non parteciperà a una riunione del G20 tra due settimane in Sudafrica, accusando il paese africano di fare “cose orribili”.
“Non parteciperò alla riunione del G20 a Johannesburg”, ha scritto sul social network X, citando in particolare “l’esproprio di proprietà private”.
La riunione dei ministri degli esteri del G20 si terrà il 20 e il 21 febbraio.
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Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
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“Il mio compito è promuovere gli interessi dell’America, non sprecare i soldi dei contribuenti e non incoraggiare l’antiamericanismo”, ha dichiarato, deplorando il fatto che “questo gruppo di paesi promuove misure contro il cambiamento climatico e a favore della diversità e dell’inclusione”.
Quando ha fatto queste affermazioni, Rubio si trovava nella Repubblica Dominicana nell’ambito di un tour in America centrale e ai Caraibi.
Nei giorni scorsi il presidente statunitense Donald Trump aveva accusato il Sudafrica di voler confiscare le terre minacciando la sospensione dei finanziamenti statunitensi al paese.
Alla fine di gennaio il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha promulgato una legge che permette al governo, in determinate circostanze e nell’interesse pubblico, di espropriare dei terreni senza indennizzo.
La questione della proprietà della terra è molto discussa in Sudafrica. La maggior parte dei terreni è in mano alla minoranza bianca, una conseguenza delle politiche di appropriazione promosse all’epoca dell’apartheid.
Le iniziative per correggere queste disuguaglianze sono però contestate dalle destre, e anche da Elon Musk, nato in Sudafrica e stretto alleato di Trump.
“Il Sudafrica confisca le terre e tratta MOLTO MALE alcune classi di persone”, aveva scritto Trump sul suo social network Truth Social.
“Ho quindi deciso di sospendere tutti i finanziamenti al Sudafrica finché non sarà stata completata un’indagine approfondita sulla questione”, aveva aggiunto.
“Il governo sudafricano non ha confiscato alcun terreno”, aveva risposto il 3 febbraio Ramaphosa in un comunicato. Secondo Pretoria, la legge non permette alle autorità di effettuare espropri in modo arbitrario, e in ogni caso prevede l’impegno a cercare di raggiungere un accordo con i proprietari.