L’11 novembre il parlamento giapponese ha confermato Shigeru Ishiba a capo di un governo di minoranza dopo le elezioni legislative anticipate del 27 ottobre, in cui il suo Partito liberaldemocratico (Pld, conservatore) ha perso la maggioranza assoluta.

Ishiba avrà un compito difficile, che potrebbe essere ulteriormente complicato dalla vittoria di Donald Trump nelle presidenziali statunitensi.

Dopo il suo insediamento a gennaio Trump potrebbe infatti imporre dazi doganali sui prodotti importati dal Giappone e chiedere a Tokyo di aumentare le spese militari.

Ishiba era entrato in carica all’inizio di ottobre dopo essere stato eletto leader del Pld, che governa il paese quasi ininterrottamente dal 1945, e aveva subito indetto le elezioni anticipate sperando di rafforzare la sua posizione.

Ma a causa dell’inflazione e di una serie di scandali, il Pld ha ottenuto il peggior risultato dal 2009.

Il Pld e la formazione alleata Kōmeitō hanno perso la maggioranza assoluta, ma rimangono comunque il blocco principale della camera bassa del parlamento.

L’11 novembre Ishiba è stato confermato premier con 221 voti a favore, contro i 160 del suo rivale Yoshihiko Noda, leader del Partito costituzionale democratico (Pcd), la principale formazione d’opposizione.

Il governo dovrà quindi cercare di volta in volta i voti in parlamento per realizzare il suo programma. Il Partito democratico per il popolo (Pdp), una piccola formazione centrista, ha accettato di collaborare, senza però entrare nella coalizione.

“Per restare al governo Ishiba deve far approvare la legge di bilancio quest’inverno”, ha dichiarato all’Afp Tomoaki Iwai, dell’università Nihon a Tokyo. “Dovrà quindi cercare alleati e fare concessioni”.