Sameer al Doumy, Afp

I leader di nove paesi del Mediterraneo e dell’Europa meridionale, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e la premier italiana Giorgia Meloni, s’incontrano il 29 settembre a Malta per un vertice sui migranti.

Il 28 settembre l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha affermato che dall’inizio dell’anno più di 2.500 migranti sono morti mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo, un dato in aumento rispetto al medesimo periodo del 2022.

Lo stesso giorno i ministri dell’interno dell’Unione europea si sono avvicinati a un accordo sulle nuove regole per la gestione dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari. L’intesa potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni.

In discussione da tempo, l’accordo ha ricevuto un nuovo impulso in seguito al forte aumento dei migranti sbarcati sull’isola italiana di Lampedusa a settembre.

Il governo di destra di Meloni, che ha posizioni dure nei confronti dei migranti, si è scontrato di recente con la Francia e la Germania, e ha chiesto ai paesi dell’Unione europea di non lasciare sola l’Italia. Nel 2023 più di 133mila migranti sono sbarcati a Lampedusa.

Negli ultimi giorni Meloni e Macron hanno cercato di allentare le tensioni, e si sono incontrati il 26 settembre a Roma in occasione del funerale di stato dell’ex presidente Giorgio Napolitano.

“C’è una visione condivisa della gestione della questione migratoria tra Francia e Italia”, ha dichiarato una fonte della presidenza francese.

Parigi spera che nel cosiddetto vertice Med9 del 29 settembre emerga la necessità di una risposta a livello europeo.

Allentare la pressione

L’Unione europea è pronta a concordare un nuovo accordo sulla migrazione e l’asilo, il cui obiettivo sarà allentare la pressione sui paesi in prima linea come l’Italia e la Grecia, trasferendo una quota di migranti in altri paesi.

Gli stati che si oppongono all’accoglienza dei richiedenti asilo – tra cui la Polonia e l’Ungheria – dovrebbero risarcire quelli coinvolti nell’accoglienza.

I disaccordi sono stati in gran parte appianati, ha dichiarato il 27 settembre la commissaria agli affari interni dell’Unione europea Ylva Johansson al termine di una riunione dei ministri dell’interno.

“L’accordo sarà formalizzato entro pochi giorni”, ha aggiunto.

Sia Meloni sia Macron puntano anche a impedire la partenza delle imbarcazioni dal Nordafrica lavorando a stretto contatto con la Tunisia, nonostante i dubbi sulle violazioni dei diritti umani e sul trattamento dei migranti nel paese.

La settimana scorsa la Commissione europea ha annunciato il versamento alla Tunisia di una prima rata di finanziamenti nell’ambito di un piano che punta a rafforzare la guardia costiera e a contrastare i trafficanti.

Il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi ha incontrato il 28 settembre in Sicilia i suoi colleghi di Tunisia e Libia per discutere di come fermare le partenze.

Maggiori finanziamenti

Roma e Parigi vorrebbero anche intensificare i controlli dell’Unione europea in mare.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che parteciperà al vertice di Malta, ha incluso l’espansione delle missioni navali nel Mediterraneo in un piano d’azione in dieci punti presentato di recente in occasione di una visita a Lampedusa.

Il timore è che il numero dei migranti in arrivo possa aumentare ulteriormente se l’instabilità del Sahel contagiasse i paesi del Nordafrica.

Il vertice Med 9, che riunisce Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna, chiederà probabilmente all’Unione europea maggiori finanziamenti.

Una fonte diplomatica europea ha dichiarato all’Afp che fondi aggiuntivi per i paesi dell’Europa meridionale potrebbero essere stanziati nell’ambito di una revisione del bilancio a lungo termine dell’Unione europea per il periodo 2021-2027.

I leader discuteranno anche della sfida posta dalle catastrofi naturali, dopo il terremoto in Marocco, le alluvioni in Libia e gli eventi meteorologici estremi in Europa meridionale.