La superficie coperta dalla neve sulle catene montuose dell’Hindu Kush e dell’Himalaya si è ridotta del 23,6 per cento rispetto alla media, toccando il livello più basso degli ultimi 23 anni, afferma l’ultimo rapporto del centro di ricerca internazionale Icimod.

Il fenomeno è dovuto all’impatto del cambiamento climatico sul ciclo delle precipitazioni nevose, che sono state meno intense del solito e sono cominciate con più di due mesi di ritardo.

In tutti e dodici i principali bacini idrografici della regione la copertura nevosa è stata inferiore al solito, ma il calo è stato più intenso in quelli orientali, in particolare il Mekong e il Salween, dove la superficie innevata si è ridotta rispettivamente del 51,9 e del 48,3 per cento.

Misure urgenti

Lo scioglimento stagionale delle nevi rappresenta in media un quarto della portata dei fiumi che nascono dall’Hindu Kush e dall’Himalaya, e la riduzione di questo apporto minaccia l’approvigionamento di circa due miliardi di persone in un arco che va dal Pakistan alla Cina, soprattutto all’inizio dell’estate, un periodo in cui ondate di caldo sempre più precoci e intense stanno già aumentando lo stress idrico.

Il calo della portata dei fiumi può inoltre provocare un maggiore sfruttamento delle falde acquifere e la riduzione della produzione di energia idroelettrica.

Gli autori del rapporto invitano i governi della regione ad adottare con urgenza misure di adattamento, come aumentare la capacità delle riserve idriche e usarle in modo più efficiente.

Questo testo è tratto dalla newsletter Pianeta

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