Forse non è stata la prima auto ad avere un touchscreen, ma la Model S della Tesla, con il suo abitacolo minimalista costruito attorno a un enorme display a colori, ha lanciato una moda. Ormai da anni quasi tutte le nuove automobili in commercio hanno uno schermo tecnologico e futuristico che controlla tutto, dall’aria condizionata al navigatore satellitare fino alla musica. Spesso anche le funzioni di sicurezza, come il sistema che aiuta a restare in corsia, sono gestite attraverso lo schermo.

Ma i touchscreen in macchina sono sicuri? I motivi per metterli sotto accusa sono evidenti: se smanettare con lo schermo di uno smartphone durante la guida è pericoloso (e in molti paesi può costare una multa) allora probabilmente lo è anche armeggiare con lo schermo di controllo della macchina.

Di solito chi guida memorizza senza troppa fatica la posizione dei comandi di un’auto, e può premere un pulsante o girare una manopola senza distogliere lo sguardo dalla strada (anche perché nella maggior parte dei casi sono sul volante o vicino). Su uno schermo, invece, non si possono riconoscere i comandi al tatto e serve maggiore attenzione. Dal display inoltre si può accedere a decine di funzioni, quindi per trovare una particolare impostazione bisogna navigare attraverso una serie di menù successivi. Il risultato, secondo alcuni, è un pericoloso fattore di distrazione incorporato nell’auto.

Le ricerche scientifiche confermano questa tesi. Nel 2022 la rivista automobilistica svedese Vi Bilagare ha misurato il tempo necessario ai guidatori per eseguire funzioni come cambiare stazione radio o modificare la temperatura dell’abitacolo guidando alla velocità di 110 chilometri orari. Lo studio ha messo a confronto undici auto con un touchscreen e un vecchio modello con pulsanti materiali.

Alla guida del vecchio modello, gli automobilisti riuscivano a eseguire tutti i comandi in circa dieci secondi, cioè nel tempo che la macchina impiegava per percorrere trecento metri. Invece nell’auto che ha ottenuto i risultati peggiori (una MG Marvel R), al guidatore sono serviti ben 45 secondi, durante i quali l’auto ha percorso 1,4 chilometri. Anche nelle più efficienti tra le auto di nuovo tipo (una del marchio svedese Volvo, dai costi elevati, e una del romeno Dacia, di fascia economica) ci sono voluti vari secondi in più per completare i test rispetto al vecchio modello.

In un altro studio fatto nel 2024 dai ricercatori dell’organizzazione norvegese Sintef sono state usate delle telecamere in grado di rilevare la direzione dello sguardo per misurare la distrazione degli automobilisti durante l’esecuzione di diversi comandi attraverso il touchscreen.

Perfino l’operazione più rapida (la modifica della temperatura), ha costretto gli automobilisti a distogliere lo sguardo dalla strada in media per tre secondi e mezzo. Per trovare una nuova stazione radio ci sono voluti 11 secondi, mentre per inserire un indirizzo nel navigatore ne sono stati necessari 16. Un’analisi pubblicata nel 2020 dal Transport Research Laboratory, un’organizzazione britannica, ha rilevato che gli schermi touch compromettono la reattività degli automobilisti più della guida con un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge.

Nessuna marcia indietro

Gli enti specializzati nella tutela della sicurezza stanno cominciando a occuparsi del problema. Da gennaio le nuove regole introdotte dallo European new car assessment programme (Euro Ncap), che assegna un punteggio alla sicurezza delle automobili vendute in Europa, renderanno impossibile raggiungere la valutazione massima di cinque stelle a meno che alcune funzioni cruciali (frecce, tergicristalli) non siano controllate da comandi tradizionali. Le linee guida per la sicurezza dello Euro Ncap non hanno valore legale, ma per i produttori un buon punteggio aiuta a vendere.

Le case automobilistiche che torneranno a pulsanti e manopole potrebbero ottenere importanti benefici. Molti utenti, infatti, non apprezzano i touchscreen a prescindere dalle questioni di sicurezza, perché spesso li trovano complicati e fastidiosi da usare. L’avversione degli utenti nei confronti degli schermi touch ha spinto produttori come Volkswagen, Hyundai e Porsche a ripristinare almeno alcuni comandi a pulsante sui nuovi modelli.

Ma l’innovazione non fa mai marcia indietro. Mentre i touchscreen cadono progressivamente in disgrazia, varie case automobilistiche si stanno concentrando sui comandi vocali. Ma questa è un’altra storia…

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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