I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Vanja Luksic.
Due anni dopo L’ora d’arte (che è anche il nome di una sua rubrica sul Venerdì di Repubblica) lo storico dell’arte Tomaso Montanari ci offre un nuovo gioiello, particolarmente prezioso in questo difficile momento. Con La seconda ora d’arte c’invita, come è annunciato sulla copertina del libro, “alla scoperta di cento opere fondamentali, per imparare attraverso la bellezza a essere persone più umane e cittadini più consapevoli”. In realtà, non si tratta solo di bellezza ma di un concetto ancora più misterioso. L’arte, secondo Montanari, che insegna storia dell’arte moderna all’università di Siena, è qualcosa che “tutti siamo fatti per amare”. Però per amare bisogna conoscere ed è la scuola, insiste Montanari, il luogo adatto a questo. Tra le cento opere scelte per farci riflettere su quello che è veramente importante per l’essere umano, non ci sono solo quadri di geni come Rembrandt, Monet o Tiziano ma anche luoghi e addirittura oggetti. La laguna di Venezia per esempio, o le piazze di cittadine a molti sconosciute, i disegni preistorici trovati nelle grotte, dei bouquet di fiori e tante altre “composizioni semplici, austere ma monumentali sul piano morale, specchi magici capaci di far apparire la nostra umanità nascosta”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati