Secondo il rapporto dell’ong Human rights watch (Hrw) divulgato il 28 agosto, in Venezuela l’esecutivo del presidente Nicolás Maduro sta approfittando della pandemia per giustificare un’ondata di arresti arbitrari contro chi critica il governo e per moltiplicare gli abusi contro i prigionieri politici. Gli obiettivi principali delle persecuzioni sono medici, politici, giornalisti, avvocati e attivisti per i diritti umani.

“La legge contro l’odio impedisce agli avvocati di svolgere pienamente le loro funzioni e concede alle forze di sicurezza più libertà d’azione per limitare i diritti dei cittadini”, dice Tamara Taraciuk, vicedirettrice della sezione Americhe di Hrw. La legge è stata approvata nel 2017 dall’assemblea nazionale costituente, un organo controllato dal chavismo, con la funzione di “perseguire i crimini d’odio e intolleranza in tutte le loro forme”. Tuttavia la norma, che prevede pene fino a vent’anni di carcere, è usata anche contro gli oppositori politici, per espropriare i mezzi d’informazione, limitare la libertà di espressione e reprimere le proteste. E dal 13 marzo, quando Caracas ha decretato lo stato d’emergenza in tutto il paese per rallentare il contagio da covid-19, la legge è applicata più spesso, “non solo per limitare l’azione degli avvocati, ma anche per giustificare gli abusi fisici dei gruppi armati al servizio del governo”, si legge nel rapporto.

Caracas, 8 agosto 2020. Persone arrestate per aver violato il distanziamento (Ariana Cubillos, Ap/Lapresse)

Perquisizioni

Uno degli aspetti più preoccupanti è la persecuzione dei medici impegnati contro il covid-19. Molti sono stati arrestati per aver diffuso sui social network notizie sulla pandemia o per aver divulgato dati sui contagi che divergevano dalle statistiche ufficiali. Lo scambio d’informazioni sui pazienti – per discutere le cure o come ottenere le medicine – è stato ostacolato. Lo stato d’emergenza previsto dalla costituzione può durare sessanta giorni, ma Maduro lo ha già prorogato cinque volte nonostante il parere contrario dell’assemblea nazionale, controllata dall’opposizione.

La legge permette alle forze di sicurezza, compresi l’esercito e la polizia, di fare perquisizioni in residenze e proprietà private senza bisogno di un mandato della magistratura. Secondo il governo, le perquisizioni servono a verificare che le regole sulla quarantena siano applicate. Ma alcuni testimoni hanno riferito all’ong che durante le perquisizioni gli agenti hanno usato metodi violenti.

Da sapere
Crisi sotto controllo

◆Il numero di morti per covid-19 in Venezuela è contenuto. Secondo i dati della Johns Hopkins university, finora le vittime sono 386, contro le più di 121mila del vicino Brasile. Tuttavia molti esperti e professionisti del settore sanitario sostengono che la situazione sia più grave.

◆ Il 31 agosto 2020 il presidente Nicolás Maduro ha concesso l’indulto a più di cento prigionieri politici.


A luglio l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva già denunciato l’uso della forza per reprimere il dissenso, e le persecuzioni e le intimidazioni contro gli oppositori politici, i manifestanti antigovernativi, i giornalisti e anche contro le associazioni che aiutano gli abitanti dei quartieri più poveri. Un caso di tortura citato nel rapporto riguarda un attivista per i diritti umani arrestato durante una manifestazione e trasferito in una caserma, dov’è stato legato a un pilastro e abbandonato per ore senz’acqua né cibo. Prima di essere rilasciato, è stato picchiato dagli agenti della guardia nazionale bolivariana. Un altro caso riguarda un avvocato che sui social network aveva criticato alcune autorità municipali. Anche lui è stato portato in una caserma, dove l’hanno tenuto legato per più di venti ore e picchiato.

I tribunali e i commissariati lavorano a orario ridotto a causa della quarantena e questo rende più difficile denunciare gli abusi. Nel rapporto Human rights watch chiede alle autorità venezuelane che le restrizioni imposte per contrastare il virus rispondano a legittimi obiettivi di salute pubblica e non siano usate per imbavagliare le voci contrarie al governo. ◆ ar

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Questo articolo è uscito sul numero 1374 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati