Dopo l’abbordaggio della Global sumud flotilla da parte dell’esercito israeliano, la sera del 1 ottobre, l’Italia è stata attraversata da un’ondata di proteste senza precedenti, durata diversi giorni e culminata nella grande manifestazione nazionale del 4 ottobre, che ha riunito a Roma centinaia di migliaia di persone arrivate da tutto il paese.
Secondo il ministero dell’interno i partecipanti sono stati 250mila, mentre per gli organizzatori sono stati un milione. In ogni caso si è trattato di una marea di persone e di bandiere palestinesi che hanno sfilato in corteo per la città, passando davanti al Colosseo e arrivando in piazza San Giovanni.
A rappresentare il vero spirito della manifestazione non erano certamente lo striscione che definiva il 7 ottobre “giornata della resistenza palestinese”, né gli scontri provocati in serata, a fine corteo, da un centinaio di antagonisti. Già il giorno prima centinaia di migliaia di persone, se non più di un milione, erano scese nelle piazze di tutta Italia per lo sciopero generale indetto dalla Cgil, il più grande sindacato del paese , dall’Unione sindacale di base e da altri sindacati di sinistra, al grido di “Se Israele blocca la flotilla noi blocchiamo tutto”.
◆ Il 7 ottobre 2025 gli ultimi attivisti italiani della Global sumud flotilla liberati in Israele sono stati accolti da un centinaio di sostenitori all’aeroporto di Fiumicino. “È stato un continuo di torture psicologiche: dalla privazione del sonno al puntarci ripetutamente armi contro”, ha detto uno di loro visibilmente provato. Tutti hanno ribadito che la mobilitazione prosegue.
L’8 ottobre alcune imbarcazioni di una nuova flotilla internazionale per Gaza sono state intercettate dalla marina israeliana al largo del territorio palestinese. Secondo il ministero degli esteri israeliano e la Global sumud flotilla che coordina la missione, la Conscience, a bordo della quale si trovavano più di 90 persone, tra cui giornalisti e medici, è stata attaccata da un elicottero israeliano. Ansa, Afp
Alle circa cento manifestazioni che si sono svolte in tutto il paese, da Bolzano a Palermo, hanno partecipato, sfilando in corteo, operai, autisti degli autobus, moltissimi studenti delle scuole e delle università, insegnanti e professori. I manifestanti hanno bloccato la pista dell’aeroporto di Pisa, i porti di Livorno e Genova, molte stazioni ferroviarie e anche la tangenziale a Roma.
Il governo insulta i manifestanti
Per il 4 ottobre il Viminale ha dato numeri estremamente precisi: “396.400 partecipanti in 29 manifestazioni.” In realtà le manifestazioni sono state molte di più e i manifestanti erano probabilmente tra il doppio e il triplo. Secondo la Cgil, ci sarebbero state in piazza addirittura due milioni di persone.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni e il suo governo continuano a denigrare i manifestanti. Il leader della Lega Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha addirittura dichiarato: “Questi non sono scioperanti, sono delinquenti”.
Il governo Meloni non ha ancora pronunciato una sola parola critica nei confronti di Israele, che quando ha fermato la flotilla ha arrestato anche 40 italiani, tra cui quattro parlamentari.
Attiviste e attivisti accusano Israele di pirateria e sequestro di persona. Il 5 ottobre sono tornati in Italia 22 arrestati su 40, quelli che avevano dato il proprio consenso all’espulsione da Israele. Gli altri 15 italiani che avevano rifiutato di firmare la dichiarazione sono rientrati in Italia il giorno dopo. ◆ sk
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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati