La sera del 30 agosto la polizia ha fatto sparire le tende. Avrebbe dovuto essere il passo successivo dopo la grande manifestazione di Berlino: un accampamento di 14 giorni davanti alla cancelleria contro le misure adottate dal governo per limitare la pandemia di covid-19. Il fondatore del movimento di protesta Querdenken 711 (pensiero laterale 711), Michael Ballweg, lo aveva annunciato fin dall’inizio. Ma un tribunale ha vietato l’accampamento, e la polizia ha sgomberato le strade dai dimostranti rimasti.

È stata la conclusione di un fine settimana di protesta che sarà ricordato a lungo. Un evento che il movimento dei “coronascettici” celebra come il suo maggiore successo, e che lascia molte questioni aperte. Perché a manifestare non è stata solo un’eterogenea accozzaglia di no-vax, complottisti, hippy e gente che vuole riavere la vita di prima della pandemia: anche l’estrema destra e i neonazisti sono scesi in piazza.

Sono stati questi ultimi, una piccola minoranza delle decine di migliaia di manifestanti, i protagonisti delle scene che saranno ricordate: gli scontri con la polizia davanti all’ambasciata russa, un luogo probabilmente non casuale; i militanti che ignorano gli avvertimenti degli agenti e preferiscono farsi trascinare via mentre volano bottiglie. Ma soprattutto gli estremisti di destra possono celebrare l’exploit davanti al Reichstag, la sede del parlamento tedesco, che avevano sempre sognato. All’improvviso, da una folla di duemila persone sul prato davanti al palazzo, un gruppo di neonazisti ha abbattuto le barriere e si è lanciato sulle scale dell’edificio. La polizia è stata colta di sorpresa, e solo pochi agenti hanno impedito che entrassero. Gli estremisti hanno continuato a sventolare bandiere del Reich e a esultare finché non sono stati respinti. Non è stata solo un’umiliazione per la polizia: il volto più odioso della Germania è tornato a farsi vedere, e proprio davanti all’edificio che fu dato alle fiamme quando i nazisti presero il potere nel 1933. Le foto hanno fatto il giro del mondo.

Assurda mescolanza

I manifestanti che si sono radunati nel centro di Berlino la mattina del 29 agosto sono arrivati da tutta la Germania e perfino dai paesi vicini. La polizia ha parlato di 38mila partecipanti, gli organizzatori hanno fornito una stima esagerata di un milione e oltre. Un mix molto variegato: famiglie, pensionati, esoteristi, gruppi contro i vaccini. Ma c’erano anche l’estrema destra e i Cittadini del Reich, un gruppo di nostalgici che nega la legittimità della repubblica. È un movimento molto difficile da inquadrare, specialmente dopo questo fine settimana. Perché la manifestazione ha evidenziato non solo l’assurda mescolanza tra dimostranti che non potrebbero essere più diversi, ma anche rivendicazioni diffuse. E una presa di distanze dall’estremismo che è solo a parole.

I manifestanti si sono radunati nel centro di Berlino la mattina di sabato. La protesta era stata autorizzata da un tribunale amministrativo solo poche ore prima, annullando la decisione del ministro degli interni socialdemocratico che l’aveva vietata per il rischio di contagi. Le bandiere arcobaleno sventolavano sulla Friedrich­strasse accanto alle foto di Gandhi. I manifestanti cantavano slogan contro Bill Gates e facevano il segno del cuore con le mani. Ma tra la folla si vedevano anche i vessilli neri, rossi e bianchi dell’impero e le magliette con la Q del movimento complottista antisemita QAnon. C’era chi gridava “Merkel vattene” e “Stampa bugiarda”, come nelle manifestazioni del movimento islamofobo Pegida.

Per i manifestanti portare la mascherina è inutile e “disumano”. Non tutti negano l’esistenza del virus, ma la maggior parte pensa che non sia più pericoloso dell’influenza. Credono che le misure del governo siano più dannose della pandemia. Altri temono la vaccinazione obbligatoria o pensano che il governo sia controllato dalle lobby della finanza. Tutti hanno una cosa in comune: una profonda sfiducia nella politica. Quasi nessuno portava la mascherina, e chiunque la indossasse, come i giornalisti, veniva guardato di traverso. Il distanziamento era osservato di rado. Molti si salutavano baciandosi e sul palco gli oratori si tenevano a braccetto, violando le condizioni poste per lo svolgimento della manifestazione.

Il corteo quindi ha rischiato di essere interrotto fin dall’inizio. I poliziotti hanno chiesto di rispettare le distanze e indossare la mascherina, ma solo pochi hanno obbedito. I manifestanti sono rimasti fermi per due ore. Poi è arrivato l’annuncio: il corteo è stato vietato. L’avvocato di Querdenken 711 si è rivolto alla folla attraverso gli altoparlanti e ha chiesto a tutti di mettersi seduti: “Parlate ai cittadini in uniforme, rifiutate questo ordine illegale”. I manifestanti si sono messi a gridare alla polizia: “Unitevi a noi!”. Il clima era teso, ma ancora pacifico.

Poco a poco la folla si è avvicinata alla colonna della Vittoria al Tiergarten, dove era in programma il comizio. I militanti di destra invece si sono radunati alla porta di Brandeburgo, vicino all’ambasciata russa e al parlamento. C’erano tipi muscolosi con magliette del movimento identitario, neonazisti del partito Die Rechte e Attila Hildmann, lo chef vegano che si è avvicinato all’estrema destra.

Gli altri manifestanti non sembravano farci caso. Anche la polizia all’inizio ha lasciato correre. Qualche centinaio di antifascisti protestava conto la presenza dell’estrema destra, ma gli agenti li hanno dispersi. Era un’esperienza nuova per molti militanti di destra, che non poteva che incoraggiarli. Potevano manifestare indisturbati come mai.

Michael Ballweg ha aperto il comizio alle 15.30. Questo programmatore di 45 anni, che per mesi ha guidato le proteste dei coronascettici a Stoccarda, stava in piedi sul palco con i capelli ricci e la maglietta di Querdenken 711, parlava con tono calmo e sembrava quasi spaesato. Davanti a lui c’erano decine di migliaia di persone, la folla arrivava alla porta di Brandeburgo. Anche qui le distanze non erano rispettate, nonostante fosse stato chiesto più volte dal palco.

“Chiediamo l’immediata revoca delle misure contro il virus e le dimissioni del governo federale”, ha detto Ballweg tra gli applausi. Poi se l’è presa con il sindaco di Berlino. Gli attacchi verbali sono continuati con gli altri oratori. Un uomo che diceva di essere iscritto ai Verdi ha lamentato l’assenza di una opposizione alle misure contro il virus. Un poliziotto in pensione ha accusato il governo di aver “abolito i diritti fondamentali”. L’ospite d’onore era Robert Francis Kennedy junior, nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti. Kennedy, un antivaccinista, si è scagliato contro la lobby farmaceutica, Bill Gates e le reti 5g. “Sono bravi a spaventarci”, ha esclamato, “ma Berlino è di nuovo in prima linea contro il totalitarismo”.

Le accuse erano vaghe e le richieste ancora di più. La minaccia del virus era semplicemente negata e nessuno faceva parola dei morti e dei malati di covid-19. Non era chiaro cosa avrebbe dovuto fare il governo. Invece venivano proposte semplici dicotomie: da una parte l’élite composta da governo, mezzi d’informazione e aziende, che vessa e sorveglia la popolazione, dall’altra la gente onesta e amante della libertà che finalmente si ribella.

Un obiettivo chiaro

Questa immagine viene coltivata anche negli ambienti di estrema destra e rende i due movimenti compatibili. Ma a differenza dei coronascettici, gli estremisti hanno un obiettivo chiaro: distruggere il sistema attuale. Tutta la destra ha fatto campagna per la manifestazione, da Alternative für Deutschland al Partito nazionaldemocratico. La rivista di destra Compact lo ha definito “il giorno più importante dal 1945”.

Sul palco Ballweg, che non si è mai schierato a livello politico, ha sottolineato: “Nel movimento non c’è posto per l’estremismo di destra e di sinistra”. Altri oratori hanno detto di volere solo “pace e amore” e che tutti sono parte della “famiglia umana”. Sotto il palco, però, i manifestanti reggevano cartelli che mostravano il virologo Christian Drosten e la cancelliera Angela Merkel vestiti da carcerati e striscioni con la scritta “Fermiamo il golpe”.

I dimostranti liquidavano gli estremisti di destra come una minoranza trascurabile. La stragrande maggioranza era pacifica e democratica, anche se, dicevano, la stampa la dipingerà in modo distorto. L’estrema destra cerca di imbucarsi ovunque. In realtà altri movimenti sono riusciti a prendere le distanze e impedire le infiltrazioni. In questo caso invece ci sono state solo poche parole dal palco.

Ballweg ha perfino teso la mano ai Cittadini del Reich: la costituzione è stata minata, ha detto, e il popolo sovrano dovrà riprendere il potere. Presto avrebbero cominciato a “lavorare a una nuova costituzione”.

Il movimento ha celebrato una “giornata storica”. Anche gli ambienti di estrema destra erano soddisfatti: il leader degli Identitari, Martin Sellner, che ha partecipato all’evento, in serata ha ringraziato i manifestanti “per il loro coraggio e il loro impegno”. ◆gac

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Questo articolo è uscito sul numero 1374 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati